Voto: 7.5

Il progetto di cui vorrei parlarvi quest’oggi arriva da Pesaro; a memoria ricordo di essermi occupato per un’altra webzine dei grandi Revenge autori di un Hard Rock di gran classe. Pesaro dunque sembra offra un buon movimento di band nonostante le voci che circolino la descrivono come una città sonnolenta. Per Italia di Metallo snocciolerò “The Row” della indie-rock band Siren. Giovanissimi da quel che sembra e molto agguerriti come giusto che sia; anche loro sotto l’egida Red Cat Records della simpatica e determinata Alice Cortella.

“Swan’s Tale” malgrado si ritrovi in apertura di disco potrei definirlo come un gradevole e delicato antipasto, un semi acustico di buona fattura  prima del pulsante rock ‘n roll settantiano della trascinante

“Dr Saint”; notevole il chorus e buona la personalità nel saper creare arrangiamenti sicuramente ricercati, spunta fuori anche qualche synth che bene riesce a integrarsi in questo bel calderone moderno ma sempre dai tratti vecchia scuola come già anticipato.

“Mission” per certi versi segue la track precedente anche se risente anche di elementi puramente punk’n’roll, bello il lavoro della ritmica e del basso in particolare che nel rock duro in generale tende a soffrire. Il cantato è perfettamente integro al genere, asciutto senza virtuosismi ma pieno, quindi niente vocina punk nasale fastidiosa.

“Lonely Dance” nonostante necessiti di un ascolto più attento è del lotto finora quella che più mi convince.Belle armonie vocali dal sapore acidulo si contrappongono a un’atmosfera più cupa e malata. Non so, mi ha ricordato qualcosa di Alice Cooper o di Ozzy per le peculiarità prima evidenziate.

“’92” un mix fra indiepunk e rock canonico. Inizialmente ho pensato che mi trovassi di fronte alla prima ballad e invece il pezzo si apre improvvisamente in termini decisamente rabbiosi. Non mi ha convinto in toto ma è una considerazione soggettiva e di gusto.

New Beat e indie per “Love Is Gone” sempre asciutto e privo di orpelli, che dire per chi ama il genere sarà un piatto gustoso a cui attingere. Il tutto suona bene per carità ma personalmente non riesce a trasmettermi emozioni importanti, sarà perché non prediligo sonorità di questo tipo e come già accennato mi sembra che ci sia dietro un lavoro degnamente proposto.

Discorso diametralmente opposto per “Wave”: uno di quegli episodi che riesce a mettere tutti d’accordo. Magniloquenza, bella energia e melodie vocali trascinanti  molto aperte nei chorus fanno si che sia uno dei pezzi di punta di questo full.

“Roger Sabbath” è rocciosa quanto basta pur avendo il groove che contraddistingue la band pesarese. Ritornano i synth di cui forse ne avrei fatto un uso più frequente. Soluzioni sempre minimali e niente soli, pura energia che verte esclusivamente sul cantato,non un fulmine a ciel sereno ma gradevole.

La matrice new beat si rifà viva con “Carpet”  e in questo contesto specifico visto il sapore anche dei sessanta avvertito, mi riporta al sound caldo del vinile; ho gradito molto l’energia trasmessa e l’intensità mitigata purtroppo dalla freddezza del supporto ottico, ed io sto recensendo mp3 quindi meglio non parlare di questo baratro dove ogni volta sono costretto a buttarmi mio malgrado.

“Spit” va dritto per dritto senza fronzoli; a parte un breve break che ne smorza di sicuro tutto l’impatto ma non lo annovero fra le perle di questo lavoro, sarà forse perché siamo quasi in chiusura di lavoro e avverto un minimo di stanchezza; quando si cercano soluzioni di questo tipo si può pagare dazio a un calo di interesse ma non credo di aver detto nulla di insensato.

In chiusura troviamo “Falling Down” spunta fuori qualche arco e mi ha convinto per un giusto mix di melodia, energia, trasporto e originalità. Posto in chiusura dove in linea di massima a volte finiscono pezzi meno riusciti dal mio punto di vista davvero un gran pezzo da lasciarmi affermare che i Siren quando c’è da mettersi a creare composizioni più “articolate” riescono a dare il meglio di se e questo è assolutamente un pregio. Tirando le somme ho avuto il piacere di ascoltare un buon prodotto, magari con qualche piccolo calo di tensione ma considerando che non è il mio genere la promozione assoluta credo abbia maggior peso. Per chi ha voglia di gustarsi del sano indie-rock, “The Row” potrebbe solleticare l’attenzione di chi ama sonorità di questo tipo. In bocca al lupo ragazzi.

 

Luka ShakeMe Albarella

 

TrackList

  1. Swan’s Tale
  2. Dr. Saint
  3. Mission
  4. Lonely Dance
  5. ’92
  6. Love Is Gone
  7. Wave
  8. Roger Sabbath
  9. Carpet
  10. Spit
  11. Falling Down

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Red Cat Records
  • Genere: Hard Rock

 

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