Voto: 7

Può un progetto musicale contenere più generi al suo interno? La storia insegna che nel campo artistico (musica, pittura, scultura, fotografia etc.) le limitazioni spesso vanno a discapito dell’Artista stesso. Dagli anni ’70 in poi si sono sviluppati movimenti come il “progressive rock” o la “psichedelia”, che hanno conferma di quest’ultimo mio pensiero.

Il progetto Teargas pone le proprie basi sulla sperimentazione e sull’avanguardia; credo che il termine più giusto per definirlo sia “opera” e non un semplice disco rock.

Proprio per quest’ultimo mio pensiero, a differenza di altre recensioni, non farò il track by track poiché “Life Digest” acchiude più umori musicali: cupezza, psichedelia, riflessione.

Matteo Bonazza, con la sua  creatività, riesce a spaziare tra tanto generi diversi ma con tante radici in comune: progressive rock, celtica, elettronica “intelligente” e space rock.

Vi ricordate i King Crimson di “THRAK”? L’ispirazione dell’album è quella (non a caso Matteo ha partecipato al tributo ufficiale ai King Crimson uscito per la Mellow Record).

Brani come “K.F.C. (King Felix Come)”“Nowhere… Now Here” e “Another Planet” sono la pura espressione di ciò che ho citato prima.

Gli intermezzi elettronici e i campionamenti di voce, ben inseriti tra le linee di chitarra, sono molto originali e quasi degni dei dischi solisti dei maggiori “Artisti” del genere; trovo molta similitudine con la produzione di Alex Lifeson (Rush) solista . I suoni e le atmosfere create sono molto simili a quelle che quest’ultimo sfruttò con sapienza nell’album “Victor”.

Altri brani interessanti sono “White Rabid” e “Heroshima”.

Certi frangenti, molto sperimentali, ricordano certe soluzioni di Peter Gabriel (dall’album “So” in poi). In questa opera troviamo anche frangenti di riff rock molto quadrati e precisi con l’alternarsi di ritmi quasi funk.

“Aurora Fallax” è il sunto di tutto questo album e probabilmente è il brano che rappresenta al meglio il lavoro di Matteo Bonazza, il quale ha concepito un lavoro di non facile assimilazione ma molto sincero e d’avanguardia.

Non tutti potrebbero o avrebbero la capacità di immergersi in queste sonorità; solo chi possiede una mente molto aperta può gustarsi il progetto “Life Digest”. Avanti, provate ad aprire i vostri orizzonti musicali.

 

Domenico Stargazer

 

TrackList

  1. K.F.C. (King Felix Come)
  2. Nowhere… Now Here
  3. Another Planet
  4. Droids
  5. Humanoids
  6. White Tabid
  7. A Little Something For Us
  8. Heroshima

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Progressive Rock

 

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