Voto: 8

I catanesi Rooster Faces, formatisi nel novembre 2013, propongono con il loro primo omonimo EP sonorità ispirate ai classici canoni di rock e blues, affini alle sonorità degli anni ’70, in linea con gruppi come Tesla o Black Crowes o, più propriamente a band che in quel decennio sono nate come Aerosmith e Motorhead, che pure se con risultati assolutamente antitetici, hanno una chiara matrice rock’n’roll (ovviamente riguardo a Lemmy e soci con riferimento ai brani più lenti e meno spigolosi).

I cinque siciliani, guidati da Antonio Spina, cantante, chitarrista solista (e autore ed esecutore delle parti di armonica ed organo), partono forte, con un intro di (purtroppo) soli 53 secondi, l’ottima ‘Here comes the Rooster’, un vero manifesto della loro proposta musicale, rock’n’roll veloce, grezzo e senza compromessi, con un’ottima amalgama tra gli strumenti, in particolare per la sezione ritmica composta dal bassista Fabrizio Galletta e dal batterista Valerio Giannetto (la formazione è completata dal chitarrista ritmico Claudio Vezzi).

Stesso schema e sound nella seguente ‘Out of the Cage’: ancora riff graffianti e un ottima linea di batteria a fare da contrappunto. Parti vocali in cui non c’è spazio per gorgheggi o particolari tecniche di canto; in compenso una bella dose di grinta e per finire una parte più lenta, un mid tempo più pesante e cadenzato che riporta verso l’ennesimo ritornello. Davvero un pezzo molto riuscito.

E’ il tempo di ‘Own your road’, dove i riferimenti agli anni settanta si fanno decisamente marcati, così come l’ottima capacità di scrivere ritornelli melodici e coinvolgenti. Anche l’assolo è decisamente ben suonato e si incastona in maniera decisamente riuscita nella struttura del pezzo.

Questo il copione che i Rooster Faces dimostrano di saper recitare anche negli altri brani ‘Living like a Fool’‘Ain’t talking ‘bout Ann’ ed ‘Hey Commander’. Particolare per quanto riguarda quest’ultima è un riferimento ad un altro caposaldo dell’hard rock degli anni settanta, ovvero i Deep Purple. Fortissimi richiami agli inglesi nella linea melodica del cantanto, in quella di basso e nella presenza di fill di organo che rimandano al grande ed indimenticabile John Lord.

Nel complesso un lavoro ben curato e ottimamente prodotto, se posso azzardare una conclusione del tutto personale, suonato da fan del genere e diretto a fan dello stesso. Certamente dove questo binomio si realizzasse (come nel caso del sottoscritto) il successo sarebbe assicurato.

Non resta quindi che mettersi in paziente attesa di un bell’album completo!

 

Alberto Trump

 

TrackList

1. Here comes the Rooster

2. Out of the Cage

3. Own Your Road

4. Living Like a Fool

5. Hey Commander

6. Ain’t Talking ‘bout Ann

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Heavy Rock Blues

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