Voto: 7

La storia di Wicked Bluesman è quella del suo mastermind, il giovane (poco più che ventenne) musicista milanese Andrea Daniele che, dopo alcune esperienze in gruppi del circuito ungerground della sua città, decide di fare tutto per contro proprio, iniziando ad incidere da solo le sue composizioni e suonando tutti gli strumenti ad eccezione della batteria.

Nella seconda parte del 2013, il progetto si evolve e Andrea, con l’aiuto dell’amico e maestro Danilo Rubino, ritorna in studio per registrare nuovamente le sue canzoni, questa volta cimentandosi anche con le parti di batteria e dando un sound più completo e professionale al lavoro.

Si tratta di un EP di classico hard rock che alterna venature blues a momenti maggiormente aggressivi, quasi street con richiami ai lavori di band come Skid Row e dei Motley Crue di “Too fast for love” e “Shout at the Devil”.

Il talento di Andrea Daniele emerge maggiormente nelle parti di chitarra, sia in fase di ritmica che in quella solista. Il cantato, invece, manca forse di una personalità, di uno stile e una direzione precisa, ed alterna parti più basse e melodiche ad escursioni verso acuti raggiunti con qualche difficoltà, con la voce che appare ancora un po’ acerba.

Per quanto riguarda i brani, l’EP è composto da sei tracce, tutte piuttosto veloci, sulle quali spiccano “I don’t care”, veloce brano di apertura e la convincente “Dead Man Walkin'”, il cui assolo e il tappeto di riff che accompagnano la chiusura del pezzo sono ottimi biglietti da visita per la tecnica e il feeling del giovane chitarrista.

Interessante è la cover di “I’m going down” di Bruce Springsteen che l’arrangiamento del chitarrista milanese trasforma in un ulteriore veicolo per dare sfoggio della sua bravuta alle sei corde; forse una versione non fedelissima, ma certamente riuscita del grande classico del Boss.

Su un piano decisamente diverso, “Forgive me forever”, brano acustico di sola voce e chitarra che ricorda canzoni di grande atmosfera come Soldier of Fortune o More than Words. E’ un pezzo a tratti coinvolgente, che tuttavia non riesce a decollare, nonostante un breve assolo elettrico e alcuni cori che danno maggiore spessore alla voce di Andrea.

Risulta quindi un momento più debole rispetto ad altri episodi di Wicked Bluesman. Ma è con il brano omonimo che dà il titolo al lavoro che l’EP si chiude: un deciso colpo sull’acceleratore ed eccoci rientrati sul terreno più congeniale per Andrea Daniele. Chitarre taglienti, cantato aggressivo e tanta grinta, un pezzo decisamente più convincente e di presa anche in una potenziale situazione live.

Nel complesso quindi ci troviamo di fronte ad un buon lavoro, decisamente apprezzabile anche e soprattutto per la capacità dell’autore di lavorare su tutti gli aspetti, dalla composizione, all’esecuzione, alla produzione e che potrebbe, con la collaborazione di artisti di livello, costituire il punto di partenza per una band di tutto rispetto.

 

Alberto Trump

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Hard Rock

 

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