Voto: 6.5

I Lombardi Tool Silence hanno visto la luce nel 1985, ma purtroppo hanno visto la loro prima demo omonima rilasciata solo nel 1996! Resto un po’ sorpreso perché i tempi di rilascio dischi sono stati veramente lunghi: in effetti, il primo LP effettivo, ‘The Blazing Ice’, è rilasciato undici anni dopo, nel 2007, mentre il loro ultimo lavoro,Loading…’, forte di undici canzoni, è stato distribuito sugli scaffali nel 2013.  I nostri propongono un mix, che avremo modo di approfondire, tra gothic e progressive metal, muovendosi su basi dai sapori spesso heavy metal. Rappresentati, stilisticamente parlando, anche dalla particolare front woman Susanna Riva, i Tool Silence iniziano nel 2010 la registrazione della loro ultima fatica, con un mastering fatto a Milano, nel Massive Arts Studio, con il lavoro grafico (copertina, ecc…) a cura dell’artista bergamasco Francesco Lussana, sotto contratto, infine, con la BTF.

Bene, andiamo subito a cominciare!

Ad aprir le danze è una intro dal titolo atipico: ‘Elettroerosione a Filo & Pressa’, che è praticamente una traccia tinta da una venatura gothicheggiante, in cui il rumore di un macchinario è accompagnato da una delicata chitarra, il cui arpeggio ci accompagnerà, quasi come un eco, alla traccia successiva, ‘The Wolf’, che dopo una partenza più soft, presenta una distorsione bella pesante, molto ottantiana anche un po’ nella struttura, in cui fa capolino anche la vocalist Susanna, che nel ritornello si muove assieme ad un cantato più sporco di rinforzo che non mancherà di farsi vivo in più di un’occasione, nel corso del disco.

Ben più lunga si propone, invece, ‘Blind’,  in cui la vocalist si sposa come si deve con le sonorità proposte, lasciandosi trasportare spontaneamente dall’incedere del pezzo, che procede incalzante, e con una struttura piuttosto articolata. Anche ‘Came From Hell’ si pone come un brano più lungo rispetto ad un pezzo standard, proponendo, nel bel mezzo dell’esecuzione, anche una sezione strumentale d’intermezzo, ove la chitarra, introdotta da un assolo di basso, prende di prepotenza il posto di protagonista sul palco, creando un lungo bridge per poi reintrodurre il ritornello.

‘Memory’, dalle premesse, pensavo si ponesse come pezzo più aggressivo, ma purtroppo rispecchia quest’impressione solo in parte, proponendo un cantato non particolarmente memorabile, sotto una chitarra più feroce ed ispirata, mentre ‘Change’ è quella che potremmo definire la ballata dell’ LP: guidata da un dolce e mesto pianoforte, a cui si accoda, immancabilmente, anche la chitarra. Se a ciò aggiungiamo un cantato certamente più coinvolto ed espressivo, rispetto alla traccia precedente, abbiamo una buona ballata, scorrevole, senza pretese,  forse complessivamente un po’ tiepida.

A risvegliare gli animi ci pensa la più dirompente ‘A Room’, che propone chitarre generalmente belle ruvide nella ritmica, ed un ritornello corale più melodico, mentre si torna con una pariglia di tracce dal minutaggio più lungo, ad iniziare da ‘Coming To An And’, e a concludere con ‘Burn’, che invece mostrano un richiamo più progressive e mutevole nel tempo, anche se, devo essere onesto,  ho trovato il cantato proposto poco calzante (non brutto, per carità.), e i due pezzi creati, da un lato, con l’idea di voler toccare più punti, ma dall’altro capita che si rivelino un po’ ridondanti, benché ‘Burn’ riesca certamente meglio nel suo intento di “variare sul tema principale”, e questa è cosa buona!

Volgendoci ora quasi alla conclusione, è il turno di ‘Intermezzo II’ (il primo qual è stato?) far la parte del leone: si tratta di un breve bridge in cui una chitarra dal suono gentile e  quasi malinconico ci porta alla traccia finale, ovvero una versione pianistica di ‘Memory’, già proposta precedentemente, e che ho trovato così diversa da non riuscire a collegare neanche le parole dei due testi. In ogni caso, la delicatezza nell’esecuzione ed un cantato più dolce rendono il pezzo scorrevole, portandoci alla fine del lavoro.

Tirando ora le somme…ad ascolto concluso, posso dire che il versante heavy/prog sia molto più forte di quello, spesso di contorno, goticheggiante, composto da alcuni arpeggi atti a creare atmosfera, e il pianoforte in un paio di tracce, mentre il resto è una sana vangata sulle gengive ove distorsioni potenti ed una voce generalmente acuta la fan da padroni, mentre i pezzi sono creati seguendo strutture complesse, ritmiche ferrose, roba comunque niente male. Parlando del cantato, ho trovato quanto proposto dalla vocalist piuttosto atipico, un qualcosa che non riesce a star fermo in un punto solo, sempre alla ricerca del punto focale, ma  che, d’impatto, non mi ha molto colpito, pur avendolo trovato paradossalmente originale.
In sintesi, comunque, direi che siamo sul 60 e 40: alcuni pezzi non mi hanno molto convinto,  rivelandosi non particolarmente incisivi, ma siamo comunque su una buonissima strada.

Francesco Longo

 

TrackList

01. Elettroerosione A Filo & Pressa

02. The Wolf

03. Blind

04. Came From Hell

05. Memory

06. Change

07. A Room

08. Coming To An End

09. Burn

10. Intermezzo II

11. Memory (Piano Version)

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: BTF
  • Genere: Progressive Gothic Metal

 

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