Voto: 9

A quasi tre anni dal primo capitolo da me recensito, torna un po’ a sorpresa il tributo alla Strana Officina dall’ovvio titolo di ‘Officina dei Sogni 2‘. Questa volta Claudio Pino ideatore del progetto e che presto leggerete in una intervista che sto preparando, ha deciso di fare davvero le cose in grande invitando anche band d’oltralpe e offrendo un doppio cd per un totale di 22 brani!

Inutile stare a dire chi e cosa rappresenta la Strana Officina per chi ama il metal, doveroso invece fare i complimenti per lo splendido artwork a cura per quanto riguarda la cover e l’illustrazione centrale di Arianna Bellucci mentre il retro cover è del mitico James Hogg e per un booklet pieno di foto d’epoca realizzato dallo stesso Claudio con Simone A. Peruzzi, con l’unico difetto di essere scritto totalmente in inglese, forse per dare un tocco più internazionale al tutto.

Il cd parte con i fiorentini Renegade alle prese con ‘Gamblin’ Man‘, la band dei fratelli Ammannati e di Riccardo Viciani vede il ritorno alla voce di Stefano Senesi, produzione a cura di Simone Mularoni e si sente alla grande! Versione tiratissima nel puro spirito speed metal in cui è nata, onore quindi ai ragazzi e in particolare alla sezione ritmica davvero devastante! Grande inizio quindi seguito da ‘King Troll‘ con i primi ospiti stranieri ovvero gli inglesi Avenger prime mover della scena britannica fuoriusciti dal primo split dei Blitzkrieg i quali rendono onore alla nostra band proponendo una versione molto vicina all’originale ma senza l’apporto vocale insuperabile del Bud, comunque anche qui tanta roba grazie anche alle incandescenti chitarre di Liam Thompson e Sean Jefferies.

Torniamo a Firenze e tocca ai Devil’s Mojito esibirsi nella più recente ‘Beat The Hammer‘, qui il tocco personale della band capitanata dal chitarrista/cantante Cris Pinzauti è ben più evidente riuscendo a stravolgere il brano e farlo proprio come si dovrebbe fare quando si coverizza, vibrante il basso di Andrea Bartolini, potente il suono che proviene dalle pelli di Michele FanfaniMario Assennato a chitarra e voce si intreccia alla grande con Cris dividendosi i compiti! Senza dubbio tra i migliori proprio per aver personalizzato il brano.

Gruppo di culto gli spagnoli Zarpa si cimentano con la mitica ‘Autostrada dei Sogni‘ e lo fanno alla grande cantando in italiano e imponendosi con potenza in un brano che tutti conoscete come uno dei più belli e melodici della produzione della band labronica. Gli spagnoli artigliano (ok ho giocato col significato del loro nome) la canzone e la fanno propria con destrezza e capacità senza togliere quell’aura di ricordi che la accompagna. Onore a Claudio per averli convinti  a partecipare e onore al cantante Vicente Feijóo che ha davvero messo il cuore nella sua interpretazione.

Torniamo in Italia e ancora in toscana con i Silver Horses i quali ospitano come guest alla voce il mitico Morby (AirspeedSabotage, Domine ecc..) per presentarci una loro personale versione di ‘Falling Star‘. L’arpeggio iniziale di Gianluca Galli si fonde con la splendida voce del Morby e quando il tono sale le pulsazioni del basso di Andrea Castelli si uniscono alla batteria di Matteo Bonini creando l’atmosfera che ha sempre accompagnato questo brano, un misto di malinconia e sogni.. Ottimi anche nel variegare i suoni dall’hard rock che è il marchio di fabbrica dei Silver Horses al metal con un solo da brividi di Gianluca.

Sole Mare Cuore‘ è affidata ai recentemente riformati Smelly Boggs, ne viene fuori una versione potente e corrosiva anche grazie alla voce al vetriolo di Marco Biuller (J27) e alla strepitosa prestazione di Emilio ‘Dave’ Simeone alle pelli unito al basso di Luca Rivieri. Le guitar di Emil Bandera si destreggiano alla grande nel ricordo di Fabio Cappanera.

Andiamo oltreoceano e qui Claudio Pino ci porta i Benedictum della mitica Veronica Freeman che si esibiscono con ‘Gone Tomorrow‘. Anche qui si resta abbastanza vicini all’originale salvo la voce aggressiva della leader che si eleva a protagonista. Si torna nuovamente in toscana con i Darking affiancati dal guest Jack Starr alla chitarra i quali ci propongono una versione di ‘The Ritual‘ che anche in questo caso non si discosta molto dall’originale ma riesce grazie anche ai virtuosismi di  Jack Starr a piacere lanciandosi in un finale tellurico, complimenti ai ragazzi piombinesi.

Tocca ai grandi Revenge occuparsi di ‘Black Moon‘, premettendo che la versione inglese non l’ho mai apprezzata a dovere ammetto che i Revenge dall’alto della loro classe ne tirano fuori una versione stupenda, del resto Red Crotalo ora come ora posso considerarlo il miglior chitarrista italiano, Kevin Throat alla voce imprime personalità al brano, Vallo al basso imprime ritmo e tecnica e Erik Lumen preme sulle pelli come un indemoniato. Che altro aggiungere se non un solo aggettivo: immensi!

Autentica sorpresa invece i giovani Game Over all’opera con ‘Profumo di Puttana‘ molto adatta al loro stile speed/thrash, vi si avvicinano con rispetto ma ne tirano fuori una versione molto piacevole. Giovani ma con le palle quadre.

Arriviamo alla fine del primo cd e qui siore e siori mi inchino a The Black che ci propone ‘Officina‘ in versione doom stravolgendola in toto ma a mio modesto parere riuscendo a creare un autentico capolavoro che credo e spero venga apprezzato da chiunque ami la Strana Officina, non aggiungo altro va solo ascoltato!

Chiuso il primo cd passiamo al secondo segnalando che come bonus track troviamo tre brani già presenti nella prima edizione e di cui ovviamente non vi parlerò per non ripetermi. Si comincia alla grande con i Crying Steel che hanno come guest alla voce Rick Hughes il quale affianca Ramon Sonato per una prestazione di entrambi sugli scudi! Il veloce speed/heavy dei bolognesi ben si adatta alla ferocia metallica di ‘Metal Brigade‘ ma la classe non si discute e quindi le schitarrate di Franco Nipoti e Max Magagni la fanno da padrone insieme alla terremotante sezione ritmica di Luca Ferri e Angelo Franchini, grandi!

Si torna in Gran Bretagna con i Tygers Of Pan Tang guidati dal nostro Iacopo Meille che ci presentano ‘War Games‘, col loro classico stile e con la gran voce di Iacopo non poteva che uscirne una bellissima versione con due soli di chitarra da brividi.

Arriviamo a ‘Burning Wings‘ che ci viene proposta dagli Sledge Leather che onestamente non conoscevo ma che vedo essere la band della mitica Leather Leone mitica singer anni ’80 dello US Metal la cui storia credo conosciate un po’ tutti e della batterista Sandy Sledge forse meno conosciuta ma dall’ottimo passato. La voce al vetriolo della singer e alcuni arrangiamenti simil orchestrali danno un tocco di classe al brano, che preferisco in italiano ma che ammetto gli Sledge Leather riescono a fre proprio e renderlo davvero bello, complimenti a una band che d’ora in avanti seguirò con interesse e grazie a Claudio Pino per averceli fatti conoscere.

A sorpresa abbiamo anche i canadesi Death Dealer band di culto con due demo nei primi anni ’80 (da non confondere con quelli di Ross the Boss) di Andrè e Michel La Rouche che ci propongono una versione ‘sporca’ di ‘Don’t Cry‘ anche qui Claudio sorprende nella scelta. Se vi piace un suono meno pulito vi piacerà anche questa versione.

Altro picco del tributo è invece la clamorosa ‘Guerra Triste‘ resa ancora più doomeggiante dai fratelli Cardellino e la loro band L’Impero Delle Ombre, mi inchino a loro e al brano che da sempre è tra i tre che preferisco della Strana Officina.

Altra sorpresa, in attesa del ritorno discografico ufficiale, sono i sardi Rod Sacred di Franco Onnis gruppo di culto del metal italiano che con Alessandro Marras alla voce ci propongono una personale versione di ‘Kiss of Death‘, martellante heavy metal che con la voce di Marras molto vicina a Dickinson da un tocco maideniano al brano.

Non Sei Normale‘ ci viene invece proposta dagli storici inglesi Holocaust i quali si cimentano in italiano con buoni risultati (bravo John Mortimer) creando una piacevole atmosfera british che imprime solidità ad una canzone che ha fatto la storia del metal tricolore e che poteva avere spazio internazionale già all’epoca dell’uscita.

Viaggio in Inghilterra‘ vede protagonisti gli In.Si.Dia, che ne stravolgono parzialmente il sound rendendolo molto personale e non subito accessibile a chi ama l’originale, ma bastano un paio di ascolti per apprezzarne la voglia di farla propria rendendo comunque omaggio a chi l’ha composta.

Arriviamo quindi alle tre bonus track e qui vi rimando alla mia precedente recensione trattasi comunque di tre grandi versioni.

Cosa posso aggiungere in chiusura? Che il lavoro fatto da Claudio è davvero mastodontico e merita vista l’alta qualità della proposta il massimo appoggio, credo che fare di meglio sarebbe stato impossibile anche se il buon Claudio ci ha provato eccome a portare altre band, ma io mi accontento e ve lo consiglio caldamente, sia che siate seguaci storici della Strana Officina sia che sia la vostra prima volta.

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

CD 1:

01. Renegade (IT) – Gamblin’ Man
02. Avenger (UK) – King Troll
03. Devil’s Mojito (IT) – Beat The Hammer
04. Zarpa (SP) – Autostrada dei Sogni
05. Silver Horses (IT) Featuring Morby (IT) – Falling Star
06. Smelly Boggs (IT)- Sole Mare Cuore
07. Benedictum (US) – Gone Tomorrow
08. Darking (IT)Featuring Jack Starr (US) -The RItual
09. Revenge (IT)- Black Moon
10. Game Over (IT)- Profumo Di Puttana
11. The Black (IT)- Officina

CD 2:

01. Crying Steel (IT) Featuring Rick Hughes (CA) – Metal Brigade
02. Tygers of Pan Tang (UK)- War Games
03. Sledge Leather (US) – Burning Wings
04. Death Dealer (CA) – Don’t Cry
05. L’Impero Delle Ombre (IT) – Guerra Triste
06. Rod Sacred (IT) – Kiss of Death
07. Holocaust (UK) – Non Sei Normale
08. In. Si. Dia (IT) – Viaggio In Inghilterra
09. Eldritch (IT) – Unknown Soldier (Bonus track)
10. Dark Quarterer (IT)- Luna Nera (Bonus track)
11. Ancillotti (IT)- Officina (Bonus track)

 

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Loud n’ Proud Records
  • Genere: Heavy Metal

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