Voto: 8.5

A due anni di distanza dallo strepitoso Ep ‘De Maleficiis‘ tornano tra noi gli Evil Never Dies (E.N.D.) e lo fanno con un altro Ep che finalmente vede la formazione completa e non più soggetta come nel tormentato passato a continui cambi di line up, che ne avevano minato la carriera iniziata nel lontano 1990.

Saranno riusciti a mantenere la rabbia e la potenza espresse nel precedente lavoro? E’ quello che vedremo se leggerete questa mia recensione.

Dopo una serie ripetuta di ascolti posso affermare che intanto i testi non sono assolutamente banali ma affrontano argomenti scottanti e di attualità, che l’artwork è come al solito curatissimo ed opera di Felix Savarese , che il tutto è prodotto dalla band, registrato agli Antipop Studio di Napoli e mixato dalla band e da Maddalena Bellini, insomma sia pure autoprodotto ‘Sulphur Paintings‘ non lascia nulla al caso.

Si parte lancia in resta con l’assalto sonoro di ‘V-Tv‘ che è un duro atto di accusa verso la tv e il virus del rincoglionimento che tramite il tubo catodico è stato iniettato in larga parte della popolazione mondiale negli ultimi trenta anni. A livello musicale il thrash proposto dalla band suona più evoluto rispetto ai canoni di ‘De Maleficiis‘ contrastando la vecchia scuola con inserti di modernità mai però troppo invadente. Diciamo che in parte possono ricordare i Kreator del nuovo millennio non fosse che per una certa somiglianza nel cantato, peraltro impeccabile del bravo Domecost. Ottime le chitarre di Tore Romano e Fabio Di Tullio, con il primo che si lancia anche in assoli di pregevole fattura e l’altro che accompagna con destrezza ogni riff.

Il titolo stesso fa da premonitore ed infatti ‘Ariete‘ è una vera arma da guerra e riporta il suono degli E.N.D. al precedente Ep, con la violenza slayeriana a farla da padrona e un ritmo serratissimo grazie anche alla grande opera di Daniele Galasso (basso) e Felix Savarese (drums), non c’è un attimo di pausa e come il testo stesso vuole evidenziare mai fermarsi di fronte agli ostacoli che la vita ci mette davanti, e a testa bassa come l’ariete tiriamo giù i muri che ci si frappongono. Di sicuro musicalmente si travolge qualsiasi ostacolo, indubbiamente il brano a me più vicino come gusto.

Dephts‘ è la più tecnicamente evoluta di ‘Sulphur Paintings‘, quasi otto minuti di cambi di tempo, ritmi vorticosi, momenti melodici, insomma un minestone di suoni equilibrato e attento a non sconfinare nel vacuo. Minestrone che ci rende l’idea di cosa siano gli Evil Never Dies, una band pronta a palcoscenici degni di tale nome e non di continuare (e qui mi ripeto su ciò che già ebbi modo di scrivere nella precedente recensione) a vivacchiare nell’underground più oscuro. Riuscire a restare attenti all’ascolto di un brano simile significa solo che lo stesso vale e molto, perchè in otto minuti la tentazione di premere il tasto skip capita molto spesso con band anche di nome, e invece qui si arriva alla fine come se fossero due minuti. Impagabili le chitarre che delineano la struttura del brano in modo eccelso.

E’ adesso il momento di ‘eM‘, dove il lato tecnico prende le redini sulla cieca rabbia guidandola con cognizione alla meta, ottime le linee di chitarra (splendide melodie a metà brano), poderosa la voce e ritmo stavolta più controllato ma non meno potente. Ennesima dimostrazione dell’abilità compositiva del gruppo napoletano, tra i migliori della scena tricolore.

C’è tempo anche per la strumentale ‘1926‘ che in parte esce dal contesto sonoro fin qui ascoltato avendo richiami ottantiani e che ci introduce a ‘Land With No Future‘ che riporta le giuste coordinate di un thrash da battaglia senza compromessi e con qualche breve sterzata melodica per ricaricare le pile e ripartire con vigore pur controllando di non finire in lidi più estremi poco consoni al background della band.

Arriviamo alla fine con ‘The Beginning…..‘ che in pratica è la riproposizione di ‘1926‘ leggermente modificata.

Tirando le conclusioni questo ‘Sulphur Paintings‘ conferma l’ottima impressione che mi fece il precedente lavoro, mostrando una crescita esponenziale per quanto riguarda il lato compositivo che risulta meno derivativo e più elaborato. Credo che siano definitivamente pronti per il grande salto se il messaggio verrà recepito da chi deve sostenere la scena metal italiana.

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

1. V-TV
2. Ariete
3. Depths
4. eM
5. 1926
6. Land With No Future
7. The Beginning…..

  • Anno: 2014
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Thrash Metal

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