Voto: 7.5

Tutti conosciamo Elisa Over come la scatenata frontwoman dei thrashers Spidkilz e la sua passione non certo celata per Overkill e compagnia thrasheggiante, ma non tutti sanno o sapevano che tanti anni fa la bionda cantante piemontese prima di scoprire il metal (e tutti noi usciamo da background diversi, nonostante spesso taluni lo nascondano..) amava ascoltare ben altro a partire da EaglesSimon & Garfunkel, country americano per poi arrivare a Led ZeppelinB.O.C. e a tutto il classic rock degli anni ’70.

Questo ‘Leaves and Blood‘ nasce quindi da un desiderio artistico di Elisa, quello di diffondere il suo repertorio acustico che nasce oltre venti anni fa quando prendeva le prime lezioni di chitarra dal ragazzo della sorella Monica (prematuramente scomparsa e a cui l’album è dedicato), nel quale si esibisce con la chitarra acustica e una speciale chitarra USB (You Rock Guitar) con la quale ha ricreato arrangiamenti e altri suoni ben distinguibili nelle varie songs. Le percussioni sono ad opera di maracas peruviani e delle sole mani. Per produzione, missaggio, registrazione e riproduzione di altro tramite pc si è affidata a Alessio Perardi.

Le dieci tracce ivi contenute più la conclusiva ‘Rane‘ sono un viaggio musicale in certi momenti affascinante come nell’iniziale ‘Leaves on my Body‘ e dai testi mai scontati che ci raccontano piccole favole fantasy, momenti di riflessioni personali o magari sogni particolari come in ‘Black Nightmare‘, il tutto con gusto e delicatezza. Melodie importanti ci accompagnano nei ripetuti ascolti che ho concesso a questo lavoro così particolare che mi ha fatto scoprire un’ Elisa molto diversa da quella a cui siamo abituati, se non la si conosce profondamente. Si perchè qui esce il vero lato umano della nostra ragazza, e nelle note suadenti di ‘Crazy Wind‘ se ne ha ampio sentore. E non manca l’ironia come in ‘Naughty‘ o ‘Angel‘ due tra le più piacevoli canzoni qui inserite e che dopo un paio di ascolti mi ritrovo a canticchiare allegramente. Mi è piaciuta molto ‘My Kingdom‘ sia nei suoni che soprattutto nel testo il quale mi lascia col dubbio se abbia o meno un tocco autobiografico..

Su ‘Solitary Fields‘ troviamo richiami celtici e un interpretazione molto teatrale dove per teatrale intendo sofferta e sentita, mentre ‘Ballad of Shadows‘ avvolge con un’atmosfera soave che riempie di tranquillità e di voglia di lasciarsi andare trasportati in sogni senza meta. Ideale per una serata di relax.

Pages for Fools‘ mi sembra la più derivante dalla cultura di certo rock dei seventies e ci viene proposta con classe adatta alla bisogna, perchè una cosa va detta: Elisa riesce a trasmettere completamente il messaggio che vuole mandare senza essere ruffiana come l’artista in generale potrebbe originare se puntasse solo a cercare consensi extra, lei invece dimostra a mio parere che c’è cuore e passione in quello che fa, e non è davvero poco.

Prima della conclusiva e come già detto strumentale ‘Rane‘ c’è tempo per ‘Woods‘ in cui riecheggia la voglia di mettersi in gioco, un gioco nel quale l’ascoltatore più attento scorgerà le varie sfumature che accompagnano ‘Leaves and Blood‘, che potrà sembrare ostico per chi non è abituato al genere acustico ma dal quale si può rimanere affascinati.

In definitiva se non avete il paraocchi qui c’è la possibilità di scoprire un lato diverso di Elisa Over, e apprezzarla in toto, altrimenti… fate voi. Per me un ascolto piacevole e da scoprire di volta in volta, con pazienza e piacere.

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

  1. Leaves on my Body
  2. Crazy Wind
  3. Naughty
  4. My Kingdom
  5. Solitary Fields
  6. Black Nightmare
  7. Ballad of Shadows
  8. Pages for Fools
  9. Angel
  10. Woods
  11. Rane
  • Anno: 2014
  • Etichetta: LA Riot Survivor Records
  • Genere: Acoustic Rock

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