Voto: 7

Dietro al moniker Teka Phobia si nasconde in realtà il solo Tenebrio. Questo suo progetto, nato oltre 15 anni fa, ha all’attivo due lavori: rispettivamente una (doppia) demo e un ep, orientati su lidi depressive black-doom e caratterizzati – a detta dell’artista – da una registrazione veramente home-made.

L’album ‘The Dark Night Of The Soul’ rappresenta una svolta sotto vari punti di vista. Primo: i suoni curati; a testimoniare che Teka Phobia non è più una mera valvola di sfogo dei sentimenti più oscuri, bensì un progetto con una propria dignità artistica e anche un certo livello di aspirazioni. Secondo: il genere proposto, prepotentemente contaminato da elementi di chiaro stampo industrial, tra tastiere, suoni elettronici, voci filtrate; e il risultato è a sua volta ambivalente, perché alcuni brani traggono giovamento da questa cosa a livello di atmosfere (l’esempio più lampante è ‘Daath to go beyond’, per lunghi tratti quasi un remake di un film horror), mentre altri vedono ulteriormente accentuata la propria schiva ruvidezza.

Non pensare agli Aborym quando in Italia si parla di industrial black sarebbe un crimine, ma i Teka Phobia sono tutt’altro che un loro clone, e mostrano una propria personalità. Nella loro proposta entra un collage di vari elementi: scream acido e filtrato che rimanda a Burzum, veloci scale alla Emperor, blast beats assassini (‘The Fear’‘Out of the Wheel of Time’), feroci rallentamenti estrapolati dal doom più monolitico, quasi drone (‘Dare to be Lucifer’, ‘Your Fall into Oblivion’); e poi le onnipresenti tastiere, mai un semplice riempitivo, spesso addirittura un elemento di primo piano come nella tetra accoppiata ‘Tenebrio’ / ‘The Three of Death’ (ma sbaglio o qua si sente anche un violino? O è un synth?).

Mi ci sono volute svariate passate per rendermene conto (all’inizio pensavo di stroncarlo…), ma sono giunto alla conclusione che il lavoro svolto in ‘The Dark Night Of The Soul’ è davvero interessante. Acido e schivo, certo; ma un buon concentrato di malignità, curato nei dettagli e organizzato secondo un ben preciso filo conduttore. La traccia finale, ‘The Howling of the Dark Passenger’, va a costituire un buon sunto di quanto abbiamo avuto modo di ascoltare, quasi Mardukiana nel perfido incedere, e in aggiunta ben strutturata nelle melodie e atmosfere che vanno a intarsiarsi nelle linee portanti. Una validissima conclusione di un lavoro che, a dispetto del primissimo impatto, ha davvero tanto da dire.

 

Francesco Salvatori

 

TrackList

  1. The dark night of the soul
  2. Dare to be Lucifer
  3. I dissolve
  4. The Fear
  5. Tenebrio
  6. The tree of death
  7. Out of the wheel of time
  8. Daath to go beyond
  9. Your fall into oblivion
  10. The howling of the dark passenger

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: Depressive Illusion Records
  • Genere: Black/Doom

 

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