Voto: 7
Piuttosto travagliata la storia che mi porta a scrivere questa recensione. Mi imbattei negli Australasia oltre un anno e mezzo fa, quando era ancora Klaus a smistarmi i dischi, e rimasi affascinato ascoltando ‘Sin4tr4’. Poi, qualche tempo fa la band mi contattò per sottoporre al mio giudizio la nuova produzione, ma un disguido nella spedizione ha complicato le cose. Ma oggi ho finalmente tra le mie mani ‘Vertebra’, e questo è quello che conta.
Figlia sostanzialmente legittima del post rock più orchestrale e orchestrato (state pensando ai Mogway? esatto), la musica degli Australasia arriva a essere davvero molto simile a quella di un’altra band allieva degli stessi maestri, tali Sleepmakeswaves provenienti – coincidenza – dall’Australia. A decorare ulteriormente il tutto, la band aggiunge in qua e in la un leggero velo di voce femminile (‘Aura’, ‘Apnea’), usata non tanto per dar vita a veri e propri testi quanto piuttosto per aggiungere una lontana melodia sognante, fiabesca.
Ma, se atmosfere come quelle di ‘Cinema’ (ottima conclusione) semplicemente deliziano, il mio cuoricino non può fare a meno di battere più forte laddove gli Australiasia inseriscono frammenti post-metal, ispirati in primis a Rosetta e Tides: mai eccessivi, mai evidenziati oltre il dovuto – ma che comunque costituiscono, da ‘Aorta’ ad ‘Antenna’, da ‘Volume’ a ‘Deficit’, una presenza immancabile, vera colonna ‘Vertebra’-le (ben) nascosta di questo album. E vanno a sostituire, in generale, i momenti di crescendo tipici del post rock.
Che dire, le aspettative che avevo non sono state deluse. Certo, permane l’appello (con cui chiudevo la recensione precedente) a sviluppare una maggior personalità, in grado di far pensare all’ascoltatore “ecco, questi sono gli Australasia”, piuttosto che “mah, qua ci sento questi, questi altri e questi altri ancora”. Ma ciò non toglie l’ottimo livello qualitativo mostrato da ‘Vertebra’, lavoro di una fattura che anche nella scena estera viene mostrata solo da grandi nomi. E, diciamocelo, una perla come ‘Cinema’ da sola vale l’acquisto.
Francesco Salvatori
TrackList
- Aorta
- Vostok
- Zero
- Aura
- Antenna
- Volume
- Vertebra
- Apnea
- Deficit
- Cinema
- Anno: 2013
- Etichetta: Immortal Frost Productions
- Genere: Post Rock
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