Voto: 7
Gli italici Spellblast tornano sulla scena con il loro nuovo, terzo, lavoro in studio “Nineteen“.
Negli anni gli Spellblast hanno dimostrato di avere un’altra capacità e voglia di cambiamento di stile trai loro lavori, passando dal folk/power tipico dei primi Elvenking e Falconer, a toni più sperimentali o più classici. Sono, insomma, una realtà nascente che non si permette di standardizzarsi agli standard europei e a fossilizzarsi in un singolo genere. Ogni album degli Spellblast porta con sé e dentro di sé qualcosa di nuovo, una proposta fresca e mai da considerare scontata.
“Nineteen“ è il terzo album autoprodotto dalla band dopo “Horns of Silence“ del 2007 e “Battlecry“ risalente al 2010. Entrambi gli album vedono diverse partecipazioni della scena Italica che permettono agli Spellblast di fissarsi come promessa supportata ed amata. Damnagoras degli Elvenking presta la propria voce nel primo album; mentre”Battlecry“ vede Fabio Lione (non ha bisogno di presentazioni, vero?) e Lorenzo Marchesi dei Folkstone. Queste featuring hanno permesso agli Spellblast di meglio sottolineare le diverse scelte stilistiche volute nei diversi lavori.
“Nineteen“ non prevede featuring. E’ un lavoro inaspettato e fondato su un nuovo, illuminante concept.
L’album è ispirato dalla magnum opus di Stephen King, “La Torre Nera”; via le orecchie elfiche di silicone, sciò gli scettri e disinstallate WoW dal vostro computer: gli Spellblast vi portano per una cavalcata non meno epica di tutto ciò tra pistole fumanti e cavalcate nel far west.
Seppur rispettando i classici canoni del power metal, la band italica va oltre; possiamo sentire ed avvertire i classici sentimenti di epicità e avventura dalle orchestrazioni cinematografiche, dalle favolose voci e dai tipici soli.
“Nineteen” è sicuramente un classico che piacerà a chi non ama sperimentazioni troppo ambite – ogni singolo elemento è presente ed è eseguito alla perfezione, senza tuttavia contrastare con le innovazioni. Il sound design ci guida ed aiuta con leggerezza a sognare terre lontane, battaglie all’ultima pallottola e viaggi verso il centro dell’universo.
L’energia non manca e non di certo manca il western: chitarre piene e pesanti, ritmiche marziali, sfocianti in ritmi militanti focalizzano la musica sul concept principale con eccellenza.
“Nineteen“ è un album che qualsivoglia amante del power metal classico dovrebbe ascoltare, soprattutto in questo periodo dove veramente pochi sono i gruppi del genere che propongono prodotti sereni, leggeri, semplici e tuttavia originali ed onesti senza sfociare nei cliché e nella copia. Laddove le grandi promesse che hanno fondato il power metal italiano ed europeo si sono allontanate, e propongono nuove formule per stupire le nuove generazioni, gli Spellblast dimostrano come sia ancora possibile permettersi di creare buona musica ed esprimere nuovi concetti nel genere e al di fuori del genere, senza tuttavia allontanarsi troppo dalle proprie origini e sconvolgere il proprio suono.
Tracce di Spicco
“Programmed to Serve” (Migliore Sperimentazione)
“Into Demon’s Nest” (Miglior Riff)
“Shattered Mind” (Miglior Orchestrazione)
“Endless Journey” (Miglior Power-Metal)
“A World that Has Moved” (Miglior “Western”)
Line-up
Daniele Scavoni “Scavo” – Voce
Luca Arzuffi – Chitarra solista
Aldo Turini – Chitarra solista
Xavier Rota – Basso
Michele Olmi “MikyMetal” – Batteria
Marian Hevein
TrackList
01. Banished 03:46
02. Eyes in the Void 04:40
03. Highway to Lud 01:41
04. A World That Has Moved On 03:45
05. The Reaping 05:11
06. Into Demon’s Nest 03:51
07. Blind Rage 03:55
08. Shattered Mind 04:06
09. Until the End 04:37
10. We Ride 03:35
11. Programmed to Serve 04:07
12. Endless Journey 04:11
13. The Calling 05:36
- Anno: 2014
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Power Metal
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