Voto: 9

Quintetto ferrarese attivo fin dal 2003, gli Asgard arrivano alla pubblicazione del loro secondo album in studio dopo The Seal of Madness del 2011, che aveva ricevuto lusinghiere recensioni. Ecco dunque l’ottimo “Outworld”, album di heavy metal con forti venature speed/power tipiche di band come i primi Helloween con Kai Hansen alla voce e Agent Steel, che dimostra che le band nostrane sono ormai a livello dei più blasonati gruppi stranieri.

Prima di analizzare le nove tracce del disco, va fatta una considerazione a parte sulla qualità dei musicisti coinvolti, a partire dalla magistrale prova del cantante Federico “Mace” Mazza, vocalist di assoluto livello internazionale, proseguendo con una sezione ritmica di grande impatto, formata dal bassista Renato Chiccoli e dal batterista Rudy Mariani, per concludere (ma con la classica dicitura “last but not least”) con il duo di chitarre formato da Alberto e Davide Penoncini, formidabili sia nelle parti di accompagnamento che nei frequenti passaggi solisti.

“Outworld” parte subito forte con “Spirits”, che non avrebbe sfigurato su “Walls of Jericho”. Qui gli Asgard fanno subito capire di che pasta sono fatti: parti vocali su timbri altissimi, ritmiche incalzanti e un ritornello facile da memorizzare. In assoluto una piccola gemma in un album che non ha comunque passaggi a vuoto.

Il brano successivo “The Interceptor” viaggia sulla stessa lunghezza d’onda, a piena velocità tra acuti e velocissimi passaggi di chitarra. Emerge ancora la capacità di scrivere ottimi brani speed che abbiano presa sull’ascoltatore, basti pensare al passaggio cantato “nowhere to run/nowhere to hide”.

Segue “Sound of Shadows”, un brano più lungo e articolato, in cui il lavoro delle chitarre è davvero notevole, specialmente nell’alternare passaggi più veloci a riff più pesanti e oscuri.

Arriviamo così alla title track; “Outworld” si apre con un breve passaggio arpeggiato che conduce verso sonorità tipiche del gruppo emiliano e merita un giudizio altissimo, come il resto del lavoro tra cui spiccano brani come “Wall of Lies”, “Cyber Control” e “Riot Angels”, a mio avviso il pezzo più riuscito dell’intero album.

Insomma, un lavoro veramente degno di nota, interessante fin dal primo ascolto e destinato a prendere un posto importante nel cuore degli amanti del classico sound dello speed/power metal degli anni ’80. Un unico rammarico da parte mia è di avere scoperto l’album solo ora e di non averlo proposto per la classifica dei migliori album del 2013…

 

Alberto Trump

 

TrackList

1. Spirits

2. The Interceptor

3. Sound of Shadows

4. Outworld

5. Wall of Lies

6. Riot Angels

7. The Night Hawk

8. Cyber Control

9. Marry the Widow

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: My Graveyard Productions
  • Genere: Heavy Metal

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