Voto: 5
One man band sicula con all’attivo già altri cinque dischi, Vardan giunge alla sesta fatica ufficiale. Gli intenti perseguiti con ‘The Wood Is My Coffin’ sono chiari fin da subito: un black metal di stampo depressive, che ha come caratteristiche primarie riff lenti ripetuti a oltranza e una produzione decisamente ruvida.
L’album, a conti fatti, si rivela sospeso in un limbo di anonimato. Non che sia brutto, ma non ha molto di interessante: i riff sono abbastanza canonici, e anche la voce si limita al compitino anziché lanciarsi – per esempio – in urla inumane che sappiano mettere a disagio l’ascoltatore colpendolo nell’anima. Le cose cominciano a migliorare con la seconda metà di ‘Goatcraft’, vagamente atmosferica; poi, con la prima delle due ‘Dawn Of The Followers’, la musica di Vardan trova finalmente la propria dimensione migliore, con una connotazione Burzumiana che riesce a far presa sull’ascoltatore: molto atmosferica e con un retrogusto psichedelico e glaciale tipico della tradizione scandinava. Purtroppo il secondo episodio non è all’altezza del primo, e l’indice di gradimento torna a ribassarsi.
Da questo album emerge alla fine un senso di ambiguità. Vardan, infatti, da un lato si mostra capace di concepire linee di qualità indiscussa (per l’appunto, ‘Dawn Of The Followers pt.1’), ma dall’altro inciampa troppo spesso in soluzioni troppo piatte per avere presa. Per il momento la mia valutazione è insufficiente, ma l’impressione è che ci siano le potenzialità per dare vita a un prodotto di ben altra fattura. Tutto sta nel riuscire a tirarle fuori, anziché esiliarle alla ricerca di se stesse.
Francesco Salvatori
TrackList
- Night Of The Horned Rebirth
- Luciferian Assault
- Goatcraft
- Dawn Of The Followers pt.1
- Dawn Of The Followers pt.2
- Anno: 2014
- Etichetta: Moribund Records
- Genere: Black Metal
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