Voto: 6
La scena alternative italiana negli ultimi anni è cresciuta davvero a dismisura con ottimi responsi di critica e pubblico, ma la musica è bella perché varia e chi mi conosce sa bene che preferisco il Rock italiano tendenzialmente più vicino all’hard rock e aor americano come accadeva negli anni 90’ piuttosto che sonorità molto più asciutte e a tratti sperimentali che offrono ad esempio gli Shed Of Noiz. La band nasce nel 2008 e dopo tanti live, fra cui di supporto a I Ministri e Steve Rogers Ban, produce un paio di Ep fino ad arrivare nel 2013 con l’autoproduzione di un full “Re:Son” poi riproposto in versione free download per la Sinusite Records. Un’operazione che sinceramente non ho capito salvo magari avere un ritorno di edizioni dalla suddetta etichetta.
Bando alle chiacchiere e iniziamo a snocciolare “Re:Son”. Partiamo proprio con il pezzo che da il titolo al lavoro. La title track è melodica si lascia ascoltare anche se un po’ prolissa, intro decisamente caldo. Il cantato è asciutto e calza perfettamente al genere. Metricamente tutto fila liscio. Avrei preferito una batteria un po’ più corposa e meno secca. Accenni di sperimentazioni ma giusto quel tanto che basta per ovviare alla totale assenza di una solista.
Toni più rarefatti e sperimentali per “Inno Qui”. In pieno disagio per ciò che accade intorno a noi i ragazzi immagino giovanissimi prendono a cuore una tematica ambientale spesso presente in molte band. Il problema è sapere esprimere certi concetti in maniera diretta ma allo stesso tempo più ricercata. Ci siamo capiti su ciò che intendo.
“Immutevole” mi ha ricordato per certi versi il versante stoner dei Marlene Kuntz. Decisamente non immediato come pezzo indipendentemente se il genere possa piacere o meno. Idee buone e gradevole tutto sommato ma trattasi di un pezzo dai toni decisamente blandi di conseguenza gli oltre cinque minuti in un contesto del genere sono davvero troppi. La prima ballad di questo lavoro. Gradevole sicuramente, molto delicata anche se ancora una volta la mia critica persiste sui testi decisamente non incisivi e non ricercati. Nel contesto di una ballad un limite che viene purtroppo fuori in maniera evidente.
“Psico Area” ritorna su contesti più aggressivi anche se riscontro una buona originalità nel voler costruire qualcosa di più ricercato, per la prima volta le chitarre osano fraseggi più melodici ben coadiuvati da un buon groove di basso. Al momento il pezzo migliore a mio modesto avviso.
Siamo al secondo lento “Aurora”. Accattivante e delicato ma anche incisivo quanto basta. Tutto sembra funzionare, anche gli arrangiamenti mi sembrano perfettamente bilanciati in un buon mix di elegante malinconia.
La successiva “Senza Peso” è un acustico dai tratti molto indie e intimisti. Poco da dire, scivola via senza troppi sussulti. Sarà anche il genere ma preferisco decisamente un altro tipo di cantato specie sulle ballad, dove pregi e difetti di una band vengono fuori inesorabilmente. Ostico molto ostico, duro da digerire “Infetto”, sei minuti ragazzi sono davvero decisamente troppi per un lavoro scarno, emotivamente spento e senza mordente. Peccato perché il pezzo ha delle buone dinamiche ma ripeto andava tagliato di almeno due minuti.
Come spesso accade per qualche oscuro motivo spesso i pezzi migliori di un disco finiscono sempre in coda. “Il Libro” non l’avrei messo in chiusura. Siamo di fronte a un’altra song dai ritmi pacati dove non ci sono magari grandi slanci, chorus aperti e soli accattivanti e chi più ne ha più ne metta ma di sicuro meritava di stare nella parte alta di questo lavoro.
In chiusura faccio una premessa. Sono fermamente convinto che esiste la buona musica, quella discreta e quella cattiva. Si possono preferire generi ad altri questo è scontato ma non vorrei che il mio preferire altre sonorità sia da capro espiatorio per condannarmi. Un lavoro esclusivamente indirizzato per chi ama l’indie o lo stoner e l’alternative. Ma la forma più soft e decadente dell’alternative. Consiglio di lavorare con maggiore attenzione sui testi non a caso come avrete notato non mi sono più soffermato su questo aspetto; ridurre la composizione e provare a osare maggiormente sugli arrangiamenti. Per esperienza vi dico che ormai non ha più senso seguire coordinate ben precise e se ci sono idee osate senza preconcetti. In bocca al lupo ragazzi.
Luka ShakeMe Albarella
TrackList
- Re:Son
- Inno Qui
- Immutevole
- Psico Area
- Aurora
- Senza Peso
- Infetto
- Il Libro
- Anno: 2014
- Etichetta: Sinusite Records
- Genere: Alternative Rock
Links: