Voto: 8.5
E’ con immenso piacere che vi presento i The Brain Washing Machine band Heavy/Rock/Stoner padovana, arrivata al primo full-lenght dopo quasi sette anni di esistenza su questo pianeta.
La band nasce nel 2005 e dopo vari cambi di line-up (uno standard per tante band underground del nostro stivale) riesce a pubblicare un EP nel 2007 e, finalmente, a sigillare un album uscito nel 2013 per la Go Down Records dal titolo “Seven Years Later” (titolo celebrativo di questi sette lunghi, turbolenti ma anche soddisfacenti anni di attività della band).
Bene, vedo che il mio vicino si è appena seduto a tavola…è il momento giusto di inserire il disco nello stereo e spararglielo a cannone. Sapete, non vorrei che gli si freddasse il pranzo!
E’ “Sparks” a darvi nel migliore dei modi il “benvenuto” in “Seven Years Later” riff Heavy/Rock ben scanditi e diretti, guidati da una melodia che ve la vuole raccontare sin dall’inizio. Da evidenziare il bridge a 01:47”.
“The Same Old Man” pronti a muovere la testa e battere il piede e farsi travolgere dalle ruvide onde sonore di un brano ricco di melodia e ben arrangiato.
“Signals” continuiamo senza sosta, con un altro brano pieno di energia e voglia di far divertire, ben arrangiato con un ottimo groove e un’interessante parte centrale con bridge e solo azzeccati.
“Danko”, forse il mio ritardo nella pubblicazione di questa recensione, è dovuto proprio a questa canzone che, credo di aver ascoltato fino a rovinare il cd e i miei felici timpani. Brano da hit e da singolo, senza ombra di dubbio. Vincente in tutte le forme, ottimo arrangiamento, energico, dai riff accattivanti, con un groove serrato, una voce grintosa e coinvolgente, un background roccioso che rende questo brano brano, la punta di diamante di “Seven Years Later”.
Procediamo con “Psyco”, brano dalla tiratura Heavy/Rock per eccellenza, molto coinvolgente.
“Dance” e qui si abbraccia come non mai il moderno Stoner/Rock pur non tralasciando melodie HardRock, il tutto molto scorrevole e piacevole per un brano che sicuramente non vi terrà fermi, ottimo il ritornello molto spensierato da cantare in faccia a tutti coloro che, come dire, dovrebbero imparare a “viversela con più montana”. (ahahaha).
“Simple Song” lo dice il titolo stesso, due accordi per una canzone semplice ma potente che vuole comunicarci qualcosa, ovvero il significato di poter fare un brano divertente, divertirsi e far divertire anche facendo due cazzo di accordi semplici (il che, non è mai facile, a mio avviso).
“Angry Boy” intro di basso e……GO!!!! brano energico, molto interessante la parte del drumming (come in tutto il resto dell’album), brano dalla matrice Stoner/Rock molto evidente a 02:03”, parte centrale dove il brano prende un attimo fiato con una parte tutta da ascoltare e molto d’atmosfera, bella davvero.
“Broken Minds Opera”. Ladies and gentleman, tonight there’s a broken minds opera!! You’re w-hell-come!! (non dice proprio così, ma la buona volontà ce l’ho messa, perdonatemi ragazzi), brano che va giù come del buon bicchiere di Irish Mist e anche qui il ritornello coinvolge ed è cantabile sin dal primo ascolto.
“The Game”, chitarra e wha-wha che ci introducono into The Game! Personalmente la seconda hit dell’album, davvero una chicca, punto di forza di questo brano, la melodia del ritornello e lo “special” a 02:51”.
Ci avviciniamo, purtroppo, alla fine di questo ottimo lavoro dei The Brain Washing Machine con “City Of Lies” un mix di Hard Rock/Metal/Stoner per un brano che tiene alta la bandiera di questo album e fa quasi da riassunto di ciò che abbiamo ascoltato finora, insieme alla strumentale “Seven” (il giusto titolo per un brano in 7/4 ehehhe).
Beh, che dire, mi sembra di aver detto tutto, inutile che mi ripeta nuovamente, c’è solo da fare i complimenti ai The Brain Washing Machine per il oro ottimo lavoro.
“Seven Years Later” gode di un’ottima longevità di ascolto dovuta all’energia sprigionata dalle singole tracce e dalla discreta tecnica musicale dei singoli musicisti che compongono la band. Dico questo perché ho avuto il piacere di vedere la band dal vivo in un locale vicino casa mia, ed è stato uno show davvero coinvolgente e inaspettato, pur non conoscendo la band fino a quel momento.
I brani sono stati eseguiti in maniera impeccabile, senza troppe sbavature ma con l’attitudine di essere saliti su un palco per divertirsi e far divertire, il che ha fatto guadagnare notevoli punti alla band.
Bene,il sottoscritto e Italia Di Metallo, consigliano VIVAMENTE i The Brain Washing Machine con il loro “Seven Years Later” a tutti voi lettori e belle signorine e vi invitiamo a seguire la band sui loro spazi web e nei loro live, perché ci sarà da divertirsi.
Nik Capitini
TrackList
- Sparks
- The Same Old Man
- Signals
- Danko
- Psycho
- Dance
- Simple Song
- Angry Boy
- Broken Minds Opera
- The Game
- City Of Lies
- Seven
- Anno: 2013
- Etichetta: Go Down Records
- Genere: Stoner/Hard Rock
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