Voto: 7.5
Attivi dal 2010, dopo un EP del 2011 ‘Communications from Elsewhere‘ e alcune correzioni stilistiche, i Taste Hematic Chains raggiungono il traguardo del primo album ufficiale. ‘Amigdala’, questo è il titolo del disco, racchiude e rappresenta l’ultima evoluzione sonora dei bergamaschi THC: un metalcore violento che sconfina spesso nel deathcore mantenendo una sufficiente dose melodica.
Prima di tutto bisogna dire che il genere proposto presta spesso il fianco alla derivatività nei confronti dei gruppi più noti, ma custodisce delle peculiarità interessanti che lo faranno risultare un ottimo lavoro.
Dopo l’intro, ci vogliono almeno due brani interi per “entrare” nel sound e nella vena stilistica dei Taste Hematic Chains. Arrangiamenti piuttosto complessi e breakdown nervosi, minimamente penalizzati dalla produzione che enfatizza molto la batteria, non permettono di cogliere in pieno le interessanti sfumature melodiche dei brani. Servono infatti molti ascolti per apprezzarli meglio, in particolare su ‘Paint Me a Murder‘.
Con ‘Taste Hematic Chains’, brano omonimo, si trova maggiore equilibrio e si arriva ad apprezzarne la dicotomia ritmica/melodica sin da subito. Una sorta di commistione tra parti molto cariche alla The Arcane Order (da ‘Machinery of Oblivion’) e certi arabeschi melodici alla Becoming the Archetype (da ‘Celesial Completion’). Si progredisce ulteriormente con la ottima ‘The Hater’, dove emerge in maniera più netta la personalità dei THC.
Dopo la episodica ma assolutamente efficace ‘The Swallows Triumph’, è la volta della titletrack.: ‘Amigdala’. Si tratta di un pezzo che mette in risalto le notevoli doti tecniche e strumentali della band oltre ad erigersi su un arrangiamento di sicuro successo, potente e ponderata.
‘My Only Bitch’ torna su ritmiche più frammentate ma si sviluppa prepotente col suo mood spezzacollo. ‘Tiffani’s Eyes’ mantiene il livello dell’album molto alto, sciorinando quanto di più buono abbiamo sentito dalla band bergamasca con qualche sfumatura alla August Burns Red. Ottima anche la cover conclusiva ‘This is Halloween’ (dalla colonna sonora di Nightmare Before Christmas), più lineare e fruibile ma altrettanto nervosa ed esuberante.
‘Amigdala’ è veramente un ottimo album, sulla distanza riesce a sviare quasi completamente gli spettri dei mostri sacri del genere, anche se alcuni rimandi in senso positivo permangono.
Ottime tutte le parti strumentali, base ritmica sempre incisiva e coinvolgente, riffing elaborato di buon tenore tecnico (forse alcune lead risultano leggermente distanti dall’insieme ma si tratta di dettagli minimi). Veramente buone le vocals, particolarmente funzionale lo scream potente e comprensibile (non il solito noise-scream) belli anche i brevi inserti di pig-squeals , un po’ meno il clean spoken maschile.
Consiglierei a tutti gli amanti del genere, ma anche a chi vuol cimentarsi con una realtà nazionale di sicuro spessore, di fare vostra una copia di questo CD!
Fourarms
TrackList
01. Intro
02. Paint Me A Murder
- Anno: 2013
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Metalcore
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