La Strana Officina è una di quelle bands che non hanno bisogno di presentazioni: semplicemente, uno dei mostri sacri del metal italiano. Loro, la storia l’hanno creata, scritta, vissuta: dai primi passi nel lontano 1979, in cui il termine metal era ancora poco più che un neologismo, al debutto nell’84 – e in quel periodo la nostra penisola era decisamente indietro rispetto a scene ben più floride quali ad esempio quella inglese. Poi, la consacrazione con gli album successivi. Ma la storia, purtroppo, hanno anche dovuto subirla: il 23 luglio 1993 in un incidente stradale perdono la vita i fratelli Fabio e Roberto Cappanera, rispettivamente chitarra e batteria. Da lì un tentativo di andare avanti con l’ingresso in line-up di Dario e Rolando, la nuova generazione della famiglia Cappanera (l’apice fu il concerto commemorativo ‘Luna Nera’ del 23 luglio 1994); poi il silenzio, interrotto nel 2006 con la data al Gods Of Metal, preludio di un’intensa attività negli anni successivi, culminata con la pubblicazione di un nuovo disco di inediti. Ma non è delle pagine scritte più di recente che siamo qui a parlare, bensì di quelle più datate, visto che in un colpo solo la Jolly Roger Records ristampa (e arricchisce con gustose bonus track) i tre lavori storici, nell’ordine ‘Strana Officina’ (1984),‘The Ritual’ (1987) e ‘Rock’n’Roll Prisoners’ (1988) e anche la chicca ‘Rare And Unreleased’, contenente appunto delle rarità risalenti (prevalentemente) al 1979.
Per chi scrive, la Strana Officina ha rappresentato anche una grossa fetta della propria storia personale. Brani come ‘Autostrada Dei Sogni’, ‘Piccolo Uccello Bianco’, ‘Sole Mare Cuore’, ‘Vai Vai’ hanno accompagnato una fase importante della mia vita, musicale e non. Nei momenti felici come in quelli tristi, erano immancabili nel mio stereo. Poi chiaramente il tempo passa, i gusti si evolvono e col passare degli anni ho parzialmente perso di vista queste canzoni. Nonostante questo, ad oggi avrei benissimo potuto portare a termine questa recensione senza bisogno di riascoltare anche un solo brano, ma non mi lascio certo sfuggire l’occasione per un gradevolissimo tuffo nel passato (e, collateralmente, nel mio passato). Certo, in sede di recensione dovrei sforzarmi di mantenermi al di sopra della mia sfera personale, ma di fronte a dischi come questi è impossibile non farsi coinvolgere.
Ma facciamo un piccolo passo indietro. In realtà tutti e 4 i dischi qui presenti erano già stati ristampati nel 2010, in vinile, all’interno del cofanetto ‘La Storia 1979-1989’ edito nel 2008 da Molten Metal in tiratura limitata a 1500 copie. L’intera discografia ufficiale della band era inoltre già disponibile (ad eccezione della traccia ‘Burning Wings’, versione inglese di ‘Piccolo Uccello Bianco’) nella compilation ‘Una Vita Per Il Rock’, risalente al 1995 e facile da reperire anche su cd. A ciò possiamo anche aggiungere ‘The Faith’, uscito nel 2009 e contenente 15 brani ri-registrati con la formazione attuale.
Se consideriamo, infine, che le tracce indicate come rare non sono certo impossibili da trovare nell’web, va da sé che agli appassionati della band queste ristampe non aggiungeranno neanche un secondo di musica che risulti davvero inedito (anzi, per dovere di cronaca devo segnalare che queste ristampe non coprono due chicche quali ‘Fiamme Nella Notte’, versione italiana di ‘Gamblin’ Man’, e ‘Ricordo Di Lei’, entrambe edite in una demo dell’86 antecedente l’uscita della promotional tape ‘The Ritual’, a sua volta evolutasi nell’omonimo ep l’anno successivo). In quest’ottica, la mossa della Jolly Roger Records potrebbe a qualcuno apparire una trovata commerciale non del tutto condivisibile.
Del resto, questi discorsi vengono spazzati via non appena partono le prime note di ‘Viaggio In Inghilterra’, traccia di apertura dell’autointitolato ep ‘Strana Officina’. Accanto a sfaccettature già più heavy, troviamo un potente hard rock talora intarsiato con venature blues; il cantato in italiano inoltre impreziosisce queste tracce (i testi sono magnifici), che non a caso rimarranno indelebili fino ai giorni nostri, sia nel cuore dei fan che nelle setlist dei concerti. A detta di chi scrive, questo prodotto – pur non essendo il lavoro più maturo – rappresenta l’apice qualitativo della Strana Officina. Mi preme qua spendere una parola in onore di Marcellino Masi, seconda chitarra su questo ep, anch’egli prematuramente scomparso in data 20 dicembre 2002.
‘The Ritual’ rappresenta invece il primo tentativo di apertura al mercato estero, con conseguente passaggio al cantato in inglese. Se da un lato questa scelta ha comportato una piccola perdita in sensualità, dall’altro ha permesso lo sviluppo di sonorità più tipicamente metal, e basta il primo riff della title-track per capire l’andazzo. ‘Metal Brigade’, una sorta di inno generazionale, e la sofferta intro di ‘Unknown Soldier’ saranno altri due episodi destinati a essere immancabilmente suonati dal vivo.
Il salto definitivo avviene, comunque, con ‘Rock’n’Roll Prisoners’, il disco della maturità. La componente inedita testimonia che la verve compositiva non si è certo attenuata, da ‘King Troll’ alla bellissima ‘Falling Star’, passando per una perla forse troppo sottovalutata quale ‘War Games’ (una delle mie preferite in assoluto). Le tracce di fresca composizione non sfigurano certo di fronte alla riproposizione di alcuni brani più datati, qui rielaborati in una nuova veste (la title-track nasconde in realtà ‘Sole Mare Cuore’, ‘Don’t Cry’ non è altro che la sensualissima ‘Vai Vai’; per non citare ‘Black Moon’ e ‘Burnin’ Wings’); e nel complesso l’album risulta decisamente omogeneo. Una prova veramente positiva, che apre a tanti, troppi rimpianti: chissà dove sarebbe ora la band se quel giorno di luglio le cose fossero andate diversamente…
Passiamo alle rarità e alle bonus track. ‘Rare And Unreleased’ ha un notevole interesse storico, in quanto ci propone delle registrazioni del 1979, quando dietro al microfono c’era Johnny Salani (ascoltabile anche nel primo album solita dei Cappanera). Sparse tra i vari album troviamo poi delle versioni demo degli anni ’80 e alcune tracce live. Da un punto di vista prettamente musicale la qualità di questi brani non è certo la stessa degli album ufficiali, sia a livello di produzione (i volumi fanno vari casini…) che di esecuzione; ma per un appassionato sarà indubbiamente interessante affacciarsi a questa finestra temporale sugli albori della Strana Officina, anche per ripercorrerne le varie tappe dell’evoluzione.
Ultimissima considerazione: ero intenzionato a dare mezzo voto in meno per le questioni in precedenza esposte relative al rischio di interpretare queste ristampe come una trovata commerciale… ma se non lo do ora un 10 pieno, allora quando? Davanti a band così non si può fare altro che inchinarsi.
Francesco Salvatori
TrackList
- Strana Officina (1984)
- The Ritual (1987)
- Una Vita Per Il Rock (1988)
- Rare And Unreleased (2008 – tracce del 1979)
- Anno: 2014
- Etichetta: Jolly Roger Records/Goodfellas
- Genere: Heavy Metal
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