Voto: 6.5

E’ una lunga storia quella dei fiorentini Underskin e parte dal lontano 2001 anno in cui il chitarrista Marco Carpentieri formò la sua prima band, i Nameless che nel corso degli anni cambiò nome in Cape Fear, prima di sciogliersi e rinascere con l’attuale monicker intorno al 2007.

Vari live e tanti cambi di formazione hanno accompagnato la storia della band che finalmente arriva all’agognata prova del cd d’esordio con questo ‘Nightmare‘, e con l’ultimo cambio di formazione che speriamo si assesti definitivamente con l’oltre già citato Marco Carpentieri troviamo Maurizio Bergamini alla voce, M4nu all’altra chitarra, Olga Kotchetkova alle tastiere (ma mentre recensisco mi giunge notizia del suo abbandono..) , Simone Menichetti al basso e Eliseo Severino alla batteria.

La musica proposta dal combo fiorentino è un puro e scontato heavy metal devoto alle band che ne hanno fatto la storia come gli Iron Maiden o i Saxon con l’aggiunta però delle tastiere che un po’ distinguono la band fiorentina dal marasma del genere.

Subito interessante ‘The Invasion‘ che è una cavalcata metallica ben congegnata e di facile presa per un amante del genere, piacevolissimi gli incroci di chitarra e le soffuse tastiere che aiutano a creare un clima disteso e sognante. Più o meno come in ‘For All Eternity‘ dal sapore più epico e dalle linee vocali più dure.

Piacevole la cavalcata metal di ‘This Has Nothing To Do With Me‘ che ci riporta indietro nel tempo, indubbiamente gli Underskin nonostante le vicissitudini di formazione dimostrano una certa validità espressiva e personale come nella stessa titletrack con le chitarre tirate e il ritmo incalzante.

Nel complesso se si  vogliono cercare difetti potrei accennare a un a certa monotonia di base, ma del resto siamo nell’heavy metal più classico e non andiamo quindi a cercare chissà cosa non essendoci molto da inventare.

Il seguito del cd ci propone la maideniana ‘Silent Voice‘ e a seguire la splendida ‘Mina Innescata‘ che solo per il fatto che è cantata in italiano mi ha emozionato quanto basta. Ottimo il lavoro delle tastiere presenti in maniera massiccia e travolgente, buono il refrain cantabilissimo, insomma ci vuol poco a capire che è la mia preferita, sotto certi aspetti mi ricorda gli altri true metal toscani AxeVyper (tolte le tastiere) e non è poco. Bravi e consiglio spassionato, in futuro insistete sull’italiano. Io intanto la so già a memoria.

C’è anche il lentone di prammatica con ‘Living In The Sorrow‘ o così sembra perchè dopo un minuto circa si riparte tosti più che mai epicizzando il tutto e rilanciando il ritmo con un grandissimo lavoro delle chitarre e il finale di nuovo lento. Si giunge così alla conclusiva ‘Cape Fear‘ che suppongo composta al tempo dell’omonimo nome, anche qui gli stilemi del brano sono quelli fino a qui visti, forse più potenti ma non meno epici, insomma degna conclusione di questo ‘Nightmare‘.

Tirando le conclusioni posso affermare che gli amanti del vecchio suono metal d’annata troveranno pane per i propri denti o meglio musica per le proprie orecchie.

Continuate così ragazzi che potete solo migliorare.

 

Klaus Petrovic

  • Anno: 2013
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Heavy Metal

 

Links:

Sito Ufficiale

Spotify

Youtube

 

Autore