Voto: 8
Rock band fondata a metà degli anni ’90 dal chitarrista e compositore Filippo Lunardo, i romani Ushas arrivano nel 2013 alla pubblicazione del primo album “Verso Est”. Descrivono la loro musica come la cronaca di un viaggio in motocicletta verso la saggezza della filosofia tibetana da cui traggono anche il nome. Ushas, infatti, è il nome della Dea dell’Aurora nella traduzione vedica. In effetti, fin dalle prime note dell’album è evidente la passione per i motori (il cui rombo fa da sottofondo dell’opener “Fuorilegge”) e per la filosofia buddista, spesso citata nei testi, con la sua ricerca di conoscenza, libertà ed illuminazione.
Gli Ushas propongono un classico hard rock cantato in italiano, guidato dalla perizia del leader Filippo Lunardo, i cui riff evocano i grandi del genere: Rainbow, Whitesnake e i Deep Purple del periodo con Joe Lynn Turner dietro al microfono.
La sezione ritmica, affidata al bassista Guido Prandi e al batterista Giorgio Ottaviani, è affiatata e decisamente potente, tanto da consentire al chitarrista di lanciarsi in assoli e fill di grande impatto. La voce di Giorgio Lorito, anche se “sforza” su qualche acuto, sa interpretare i brani con la giusta grinta.
Delle tracce che compongono l’album sono da segnalare quelle di apertura, un trio di pezzi immediati e di sicuro impatto quali la già citata “Fuorilegge”, “Sangue e Carne “ e “Io non sono qui”. Quest’ultima, primo singolo ad essere estratto da “Verso Est”, è sicuramente uno dei pezzi forti, anche grazie all’assolo che mescola sapientemente tecnica e melodia e non ha nulla da invidiare a quelli dei grandi della sei corde. Dopo un pausa affidata alla melodica “La Via della Seta”, l’hard rock torna a farla da padrone con “Verso Est”, che dà il titolo al lavoro e “Shri Heruka”, altro singolo promozionale estratto prima della pubblicazione dell’album. Entrambi i brani sono ben riusciti, sanno coinvolgere e hanno ritornelli che inevitabilmente ci si ritrova a canticchiare dopo qualche ascolto. Si arriva così a “Dai tetti di Gaden”, power ballad di matrice “zeppeliniana” che porta verso la chiusura del disco sui binari di sonorità conosciute ma non per questo scontate o noiose.
Per concludere, “Verso Est” è un lavoro decisamente buono, certamente indicato per gli amanti dell’hard rock di matrice anni ’70, ben suonato, ottimamente prodotto e convincente.
Alberto Trump
TrackList
01. Fuorilegge
02. Sangue e Carne
03. Io Non Sono Qui
04. La Via della Seta
05. Verso Est
06. Shri Heruka
07. Dai tetti di Gaden
08. Desperados
09. Yama
10. Maledetta Notte
- Anno: 2013
- Etichetta: Agoge Records
- Genere: Hard Rock
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