Voto: 7.5

Il 30 luglio scorso è stato pubblicato “Eye”, debut album degli Ashes Of Chaos, realtà riminese attiva dal 2008 come cover band. I debut albums sono sempre banchi di prova cruciali ed impegnativi. Volendo generalizzare a dismisura: o sono amarognoli a causa dell’acerba esperienza del gruppo, oppure rischiano di essere promesse davvero impegnative da mantenere con la produzione successiva. “Eye”, secondo me, non rientra in nessuna delle due categorie.

Forti dello studio condotto nei lunghi anni di pratica precedenti, questi ragazzi sono riusciti a proporre un lavoro molto ben strutturato, ricchissimo di influenze e di sapori diversi, abbastanza accessibile sebbene molto complesso. Musicalmente parlando, rimane difficile non definirlo Progressive Metal ma, allo stesso tempo, inquadrarlo soltanto come tale è a dir poco riduttivo. Le correnti che più saltano all’orecchio fin dal primo ascolto, fuse a più livelli con il Prog che fa da struttura portante, sono forse il Death ed il Thrash; ma il quintetto non si ferma qui, regalando spessori e sapori aggiuntivi grazie a sfumature quasi Jazz e Fusion che, lo ammetto, mi hanno spiazzata e piacevolmente sorpresa. Il tutto senza mai strafare, esagerare o diventare autoreferenziali. Le performances dei musicisti sono più che all’altezza della situazione, dimostrando un ottimo livello tecnico ed una sensibilità invidiabile.

Una parentesi a sé va riservata al cantato. Ho incontrato altri gruppi capaci di utilizzare registri differenti, passando dall’uno all’altro con fluidità e perizia, ma qui in un certo senso si va oltre: il cantato pulito, perfetto per il Prog, intenso, preciso, caldo ed avvolgente, convive con controcanti growl, con passaggi scream e con momenti parlati nei quali le voci (anche prestate alla band) vengono deformate, rese metalliche e perfino cacofoniche.

Alla complessità del significante, in “Eye” si somma quella del significato: si tratta infatti di un concept album costruito sullo scenario di una catastrofe apocalittica, raccontata dal punto di vista del protagonista che si ritrova, sopravvissuto, ad arrancare fuori e dentro se stesso in cerca di risposte che possano delineare la possibilità di un qualche futuro. Al di là della storia in sè, a me piace pensare che l’intero album sia una metafora, una sorta di parabola per sviscerare quel conflitto interno che lacera l’animo umano e che tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo sperimentato nei momenti di crisi e di cambiamento profondo. Interessante anche l’uso particolare del vocabolario inglese, che gioca con le parole quasi reinventandole.

Il percorso delle dieci tappe che lo compongono attraversa sconquassi di ritmiche tiratissime, di sonorità cupe e claustrofobiche, di vocalità dure e ruvide, così come veleggia placido su specchi d’acqua melodici, intensi, puliti e cristallini: ed è esattamente così che si sviluppa la ricerca dentro se stessi, quando per andare avanti bisogna per forza scoprire chi siamo, cosa vogliamo ed in cosa crediamo. La chiusa, intrisa di speranza e di positività, viene affidata all’unico brano in italiano, scelta linguistica inaspettata che concede di riprendere fiato, tirando le fila; soluzione ottimale per chiudere un album corposo, denso, vischioso e sempre trascinante.

Fa piacere incontrare un lavoro come “Eye”, ben prodotto, ben suonato, studiato, che riesce ad accorpare al piacere della musica il valore di un messaggio intimista eppure universale. Con gli Ashes Of Chaos gli appassionati del Prog troveranno sicuramente pane per i loro denti, ma consiglio un assaggio anche a chi ama le contaminazioni tra i vari generi del Metal, perchè qui ce n’è davvero per molti gusti. E tutto di buona qualità.

 

Ella May

 

TrackList

01. Ashes Of Chaos

02. Falling

03. Doom

04. Mechanical Rage

05. Atmosfear pt. 1 – Abyss Of Consciousness

06. Parallels

07. Novilunio

08. Atmosfear pt. 2 – Circle Of Madness

09. Awake

10. Rinascita

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: Logic(il)logic Records/Andromeda Dischi
  • Genere: Progressive Metal

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