Voto: 7.5

Niente male per essere un Ep contenente sei brani. E’ un gruppo che viene dalla Sardegna, da Cagliari. Dalla loro formazione hanno cambiato line-up varie volte, ma adesso si sono ristabilizzati e ci hanno proposto un lavoro che per essere autoprodotto non è niente male. Si tratta di un sound che a mio avviso si adatta molto bene ad un live. Con questi arrangiamenti e la carica della voce di Andrea costituiscono quell’insieme invincibile, perfetto, armonioso e spaccatimpani che potrebbero  quasi mettere in soggezione in quanto a potenza! Un suono a cento decibel, energia e … via! C’è anche all’interno una collaborazione di grande rispetto: la batteria di Kevin Talley (Dyin Fetus, Misery Index, Chimaira).

Questo è quello che si percepisce ascoltando i brani, che, in generale, non presentano quelle storpiature o suoni distorti dovuti a una registrazione frettolosa o, come dire, fatta in casa. Hanno curato molto questo aspetto, e non solo. Hanno arricchito la musica di particolari, sfaccettature indispensabili che fanno da corollario a un Ep che può essere considerato una buona partenza.

Si inizia con un brano anche un po’ provocatorio, se vogliamo, intitolato “My Modest ProposalE’ un’apertura  in sordina, con tanto di growl e la batteria pompata a mille di Alessandro. Una scarica elettrica che prosegue con riffs energici e vigorosi per un sound che non risulta per niente ripetitivo, ma si evolve in arrangiamenti costruiti su varie scale davvero ben strutturate. Anche “What Remains” continua sulla stessa lunghezza d’onda del brano di apertura:  si potrebbe quasi definire una continuazione, con contaminazioni da un Metalcore mai scontato.

In “Cursed Words” si entra nel vivo di tutto il lavoro: cambia poco rispetto alle altre due. Qui secondo me si poteva anche svilupparla in un altro modo. Un inizio che spezza la canzone in modo troppo brusco poteva essere rielaborato patinandolo per renderlo più omogeneo con qualche sfumatura in più ed è anche quel mezzo punto in meno nella votazione finale.

Ma è praticamente l’unico neo che secondo me si può riscontrare in questo, direi, lavoro più che buono. “The Descending Down e “What The Eye Sees” confermano quanto questi brani vadano ascoltati tutti d’un fiato. Si tratta di due track, la prima di circa quattro minuti dove succede di tutto, la seconda una velocissima e scatenatissima track di due minuti e mezzo da capogiro.

Absinthe chiude in una botta di vita. Chapeau.

 

Ilaria Degl’Innocenti

 

TrackList

1. My Modest proposal

2. What Remains

3.Cursed Words

4.The Descending Down

5. What the Eye sees

6. Absinthe

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Post Hardcore

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