Voto: 6
“Fall of the Last Idol” rappresenta l’album d’esordio dei sardi Simulacro, band dalle tinte black ed i tempi death, tra gli ultimi discutibili Marduk ed i Dimmu Borgir dell’epoca inflazionata e da scartare per intenderci.
“Rex Tremendae Majestatis“, “In the Temple of Hypocrisy” si abissano in meandri musicali ben articolati, sin dai primi pezzi è facile notare l’ottima prova vocale incalzata da una batteria sempre sopra le righe.
“Alive“, “Irreversible Iconoclastic Corruption” e la bellissima “My Skin Is Not My Own” intrecciano un magnifico lavoro di riffing incastrato in una sessione ritmica perfetta.
Tra tutte le sue influenze, sia di tastiera che stilistiche “Burning Ruins of Submission” e “The Fall” chiudono un album suonato benissimo tecnicamente parlando.
Sicuramente un album ben suonato e ben composto, il problema è che come tutte le band di questo filone il risultato è ambiguo. Se dovessi parlare delle parti death e dell’esecuzione tecnica, promuoverei a priori tutto il lavoro, un voto in più l’avrei dato per l’uso dell’italica lingua davvero di gusto, il problema è che tutte queste influenze melodic-simphonic particolari, snaturano la violenza prima del sound e poi del genere.
In pratica un buon album senza dubbio, che se fosse espresso esclusivamente sui tempi black senza aperture buffe e simpatiche sarebbe decisamente migliore, infatti non fà gridare al miracolo con questo sound molto più attento al risultato d’apparenza che a quello musicale.
Furia Hellcommander
TrackList
1. Rex Tremendae Majestatis
2. In the Temple of Hypocrisy
- Anno: 2013
- Etichetta: ATMF / De Tenebrarum Principio
- Genere: Black/Death Metal
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