Voto: 8
Cari lettori di IdM, eccoci qui oggi per presentarvi il secondo disco dei romagnoli Silver Lake, “Every Shape And Size”: 10 brani progressive metal incentrati sul tema dell’insicurezza che ogni individuo porta con sé nel corso della vita, affrontandola in modi differenti e chiedendo spesso aiuto al loro “demone guardiano”. Difatti, ascoltando il disco notiamo una costante tensione e malinconia, proprio a voler sottolineare queste tematiche.
Già partendo con il titolo del brano di apertura di “Every Shape And Size”, “Invisible to the eye” ci fa capire dove il quintetto romagnolo ci vuole portare: intro molto varia e ritmata, che sfocia in aperture melodiche sia nella strofa che nel ritornello. Niente di particolarmente complicato, anzi: più concentrati sulla melodia vocale di Davide Bertozzi che dà un tocco di personalità all’intera composizione. Breve intermezzo rilassante e decisamente meno malinconico per poi continuare con un semplice ma efficace assolo di chitarra ed arrivare al ritornello conclusivo.
Tensione, potenza e cattiveria caratterizzano il secondo brano intitolato “Hold Me Close“; una tastiera impazzita fa da apertura alla strofa molto intima ma alla fine il risultato è efficace per l’entrata del ritornello: una delle migliori melodie vocali presenti nell’intero album che ti entra in testa e non esce più. Qui l’impersonale protagonista chiede al suo demone guardiano di guidarlo attraverso la sua oscurità e di non lasciarlo precipitare nella sua imminente apatia. Ottimo brano.
Il terzo brano che ascoltiamo è (a mio personale parere) ottimo per un singolo: “Shaping The Scarlet Flame” ha tutte le caratteristiche per esserlo! Ritornello molto catchy e cantabile fino alla noia (se ve ne viene!), un’intro e un intermezzo lenti e ben piazzati che si intervallano alla ritmica di strofa e ritornello. Il brano è molto semplice ma melodico, un efficace assolo di chitarra e la splendida voce di Davide fa il resto. Un pezzo che non mi meraviglierei di sentire alle radio rock odierne, che di rock è rimasto solo il nome (n.d.a.). Ascoltare assolutamente!
Ecco il brano dedicato al nostro demone guardiano: con l’omonima canzone l’impersonale protagonista si cimenta in un esame di coscienza, elencandosi quello che finora l’ha portato qui. Il pezzo risulta meno efficace rispetto al precedente ma si riscatta in raffinatezza di composizione con una bella strofa sincopata e, inutile ripeterlo, una bella apertura sul ritornello che rilassa l’ascoltatore.
A seguire troviamo il brano strumentale “The Illusion“, che non ho trovato particolarmente avvolgente. Nel brano in cui tastiera e chitarra alternano i virtuosi soli, però, i 4 strumentalisti dimostrano una elevata padronanza del proprio mezzo ma, eccetto questo, niente di poi così rilevante.
Ecco arrivarci il brano più cattivo di “Every Shape And Size“! Stiamo parlando di “Basic“, pezzo che renderebbe molto più dal vivo considerando che molti riff sono ovviamente limitati (a livello sonoro) dell’effetto impatto che possono avere le casse da cui li ascoltiamo. Notevole prova della polivalenza vocale di Davide!
“58” è uno splendido omaggio alla memoria di Marco Simoncelli a cui i Silver Lake hanno contribuito componendo questo magnifico pezzo, nient’altro da aggiungere.
A seguire un altro brano con ritmiche molto ben costruite anche se non così rilevanti nel complesso: “Escaping From This Town” ha un importante crescendo sul bridge che si stoppa però sul ritornello e forse dovrete ascoltare questo brano più e più volte prima che rimanga in testa. Comunque sia un’ottima prova di tecnicità che a mio parere risulta più efficace dal vivo e interessante la melodia ridondante della chitarra nel ritornello che crea un soffice tappeto trasmettendo freddezza e apatia (quello che, appunto, volevano trasmettere).
Quasi giunti alla fine incontriamo “Nowhere at All“, brano molto malinconico nella strofa e carico nel bridge ma che, come la precedente, si stoppa e si calma nel ritornello. Anche questa è da ascoltare più volte in quanto non risulta immediato capire quale sia il ritornello. Piacevole, invece, la veloce ritmica della chitarra in contrasto con quella più lenta della batteria e il finale con l’armonizzazione dei cori.
Infine troviamo “Dorian“, una splendida ballad che, insieme a “Shaping The Scarlet Flame” è una delle mie preferite di questo album. Sempre sul filone malinconico, è la voce di Davide ad essere la protagonista su strofe cadenzate (forse troppo in alcuni punti ad inizio brano ma, tutto sommato, d’effetto) che sfocia in un ritornello melodico all’ennesima potenza.
In conclusione Every Shape And Size è un ottimo album, ben registrato e scritto da validi musicisti, non c’è che dire! La composizione è buona, niente inutili virtuosismi anche se è sempre la voce di Davide a dare un tocco di personalità al prodotto.
Ora a voi l’ardua sentenza: ascoltare e supportare i Silver Lake!
Michael Cavallini
TrackList
01. Invisible To The Eye
02. Hold Me Close
03. Shaping The Scarlet Flame
04. Guardian Demon
05. The Illusion
06. Basic
07. 58
08. Escaping From This Town
09. Nowhere At All
10. Dorian
- Anno: 2013
- Etichetta: SG Records
- Genere: Progressive Metal
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