Voto: 7

Il demone etrusco  dell’oltretomba “Tuchulcha” (‘Tukulka’) è il simbolo che rappresenta la band volterrana che utilizza appunto questo moniker.  Quale migliore ispirazione per una band che proviene da Velathri fulcro dell’Etruria centro settentrionale? Il loro verbo è il death metal di chiara matrice americana e si presentano con il loro primo lavoro sulla lunga distanza Legions of Etruria.

Il disco si apre con l’ottima “Legions of Etruria”; brano in cui i toscani mettono subito in campo le loro caratteristiche principali: perizia tecnica, mid-tempos potenti e ricchi di sfumature, refrain e arrangiamenti assolutamente professionali. Sicuramente non siamo di fronte a niente di troppo originale, ma la formula delle tematiche etrusche assieme ad un sound violento ma piuttosto nitido è premiante.

Gli echi epici in stile Amon Amarth ma anche lo spessore degli Obituary tratteggiano sia la successiva “Age of Terror” che la successiva “Goddess of Pyrgi” (presumo Astarte di Santa Marinella RM città portuale della civiltà Etrusca). Lo scorrere dei brani, anche se ripropone spesso le stesse soluzioni, mantiene un interesse elevato perché l’arrangiamento dei pezzi funziona sempre alla grande; un po’ più debole dove si sente chiaramente che per sviluppare il tema lirico tendono a rimanere troppo a lungo sulle parti cantate (ne è un esempio “Memory Stone”).

Forse è il drumming di Iago Bruchi che durante i primi ascolti lascia pensare ad una certa ripetitività musicale dei Tuchulcha, sicuramente penalizzato da un suono fin troppo asettico, ad ogni modo drummer molto bravo. Con il susseguirsi degli ascolti fortunatamente  brani come “Imperial Slavery” e soprattutto “Return to Supremacy” escono positivamente dal canovaccio di questo “Legions of Etruria”.

La produzione è in ogni caso eccellente, tutto suona ben equilibrato e studiato per mantenere un mood sonoro attinente alle intenzioni di fondo della band. La conclusiva “Cult of  the Dead” è la perfetta conclusione di questo album dalle tinte forti ma dalle poche sfaccettature; non che questo sia un difetto vista la concettualità di questo album.

Siamo di fronte ad un lavoro ben concepito e assolutamente realizzato con classe e potenza.. probabilmente non per tutti e che necessita di  parecchi ascolti per essere capito nella sua completezza, ma sicuramente un buon disco di death metal, ottimo esordio sulla lunga distanza per i Tuchulcha.

Fourarms

 

TrackList

1- Legions of Etruria

2- Age of Terror

3- Goddess of Pyrgi

4- Return to Supremacy

5- Memory Stone

6- Imperial Slavery

7- Shadows Fade

8- Cult of the Dead

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Death Metal

 

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