Voto: 9
Dopo quattro anni di silenzio discografico, i romani The Orange Man Theory giungono all’importante traguardo dei primi dieci anni di attività e lo fanno in modo eclatante con questo terzo album, che vede l’esordio del nuovo cantante, Giorgio Cifuni, in arte “Giorgioni“, degli Tsubo. Giants, Demons and Flocks of Sheep può essere considerato la prova della definitiva maturità per una band in giro sì da anni e con una notevole esperienza (anche internazionale) sul piano dei concerti, ma, per vari motivi, non troppo prolifica in fatto di lavori pubblicati.
I due brani iniziali, “Kill Me” e “Blood Will Out“, sono un vero manifesto programmatico, a livello sia musicale che lirico, e ispirano sensazioni che si chiamano rabbia, pessimismo, misantropia, introspezione, anticonformismo. Riff magmatici, ritmi stop and go brucianti, fraseggi rallentati e una voce al vetriolo (dalle influenze punk, death e anche black), come se Napalm Death, Raw Power, Unsane e EyeHateGod si incontrassero per una colossale studio jam. Eccellente il lavoro del batterista Tommaso Moretti nella brutale “Vital Drug“, caratterizzata da svariati cambi di tempo; non da meno “My Heritage“, episodio grind/sludge/core che trasuda disperazione e ferocia in quantità industriale. Vale la pena di citare l’ottimo lavoro svolto dal bassista Marco Mastrobuono in fase di produzione, il quale ha saputo dare il giusto risalto a tutti gli strumenti, impresa non sempre agevole all’interno di sonorità così estreme. “If It Could Speak” alterna la lentezza/pesantezza dello sludge metal alla virulenza del black, “A Glass of Wine” ricorda i Carcass più “melodici”, “Contrary Effect” pare suonata dai Clutch in preda a una crisi convulsiva, “Knock at You Door” è una mitragliata a base di riff thrash/core, con cori anthemici e da pogo totale, infine “Help Me” è un disperato e disperante grido d’aiuto in uno scenario musicale post-metal/noise apocalittico e distruttivo, che termina con effetti, rumori e feedback.
Non è facile riprendersi da questa mazzata, vera e propria tabula rasa che spazza via tutto e tutti. Un disco sopra le righe e di intensità MOSTRUOSA, destinato probabilissimamente a figurare nella mia Top 10 di fine 2013, da parte di un gruppo italiano che teme ben pochi confronti con nomi internazionali anche più noti e affermati. Bentornati TOMT!
Costantino Andruzzi
TrackList
01. Kill Me
02. Blood Will Out
03. Vital Drug
04. My Heritage
05. If It Could Speak
06. A Glass of Wine
07. Point of No Arrival
08. Contrary Effect
09. Knock at You Door
10. Help Me
- Anno: 2013
- Etichetta: Subsound Records/Goodfellas
- Genere: Grind/Death Metal
Links: