Voto: 6.5
Il mio primo approccio con i The Heatlers fu nella recensione del tributo alla Strana Officina, “Officina dei Sogni” dove i ragazzi pistoiesi eseguivano “Amore e Fuoco“, una versione che come ebbi a dire non mi piacque per nulla. A distanza di tempo dall’uscita ufficiale, tramite la L.A. Riot Survivor, mi arriva tra le mani il cd dal titolo “Cheeseburger Holocaust“.
La band è attiva dal 2008 e vanta una demo alle spalle, la loro musica viene semplicemente chiamata pork’n’roll, e prima che dalla musica lo si evince dall’accattivante copertina che vede una specie di Elvis Presley a fine carriera con tatuato sul petto una specie di cinghiale, il mighty boar.. I testi (il titolo ce ne dà conferma n.d.a.) sono incentrarti prevalentemente sulla gastronomia, l’obesità e l’amore per la ciccia come si dice qui da noi in toscana..
La confezione del cd è diversa dal solito, più grande tutta in carta patinata apribile e con testi ripiegati in altrettanto elegante foglietto interno, quindi ottima cura dell’artwork.
Ma quello che più ci interessa è la musica e di quello parleremo adesso.
Musica che si presenta ruvida e grezza, da veri cignali come si dice da noi in toscana. Pochi giorni fa vi ho descritto l’esordio degli HI-GH e diciamo che anche i The Heatlers si muovono su quelle coordinate musicali. Rock’n’Roll senza compromessi, molto motorhediano, con la voce che in alcuni passaggi mi ricorda invece Roger Miret degli Agnostic Front, e che fa spuntare anche musicalmente alcuni passaggi vicini al punk.
Il ritmo è sempre sparato al massimo, non ci sono mai cali di tensione nell’arco di questo cd. Certo, non cercate cose raffinate o una produzione tecnicamente ricercata, qui c’è solo sporco e fottuto r’n’r come nella scatenata “Pop Corn Pollution” tra le migliori del lotto.
Brano però che si erge in assoluto sugli altri è “Antivegan Militia“, sia per il testo, che la dice lunga sul pensiero gastronomico della band, sia per la musica che si fa più cupa e pesante, cadenzata e ritmata come una vera marcia militare. Bella.
Unico brano più lento è “Fat Love Loser (ten ton lover)“, ma ripeto è l’unico in cui cala il ritmo.
Nel complesso quindi, nulla di particolarmente esaltante, tanta voglia di divertirsi e far divertire, di smuovere e di affermare il proprio diritto ad esserci in una scena sempre più affollata. Non si abbassa mai la guardia ascoltando i The Heatlers, e questo spesso basta a farci felici, in tempi di merda come questi.
Attendiamo un altro lavoro per giudicarli meglio.
Klaus Petrovic
TrackList
01. 6 Burgers, 6 Steaks, 6 jacks (intro)
02. Pork Oil Addiction
03. Serial Griller
04. Pop Corn Pollution
05. Kebabbed (prepare to be)
06. Antivegan Militia
07. Too Fat Fingers For Telephone Buttons
08. Fried Chicken Overdose
09. Rock’n’Roll Butchers
10. Fat Love Loser (ten ton lover)
- Anno: 2012
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Hard Rock’n’Roll