1986 esce in tutto il mondo “Reign in Blood”, considerato 27 anni dopo il miglior album thrash metal della storia, inutile dire che la band erano gli Slayer.

2013 Italia: nel mese di aprile esce “Privilege to Overcome”, bene io son tornato indietro di 27 anni, pochi gruppi all’età di questi ragazzi torinesi possono vantarsi di avere mai scritto e prodotto un album di simile livello!

Signori ecco a voi gli Ultra-Violence! Già con l’ep di esordio “Wildcrash” avevano lasciato il segno, ma adesso lor signori le cose si fanno in grande!

Temevo la lunga distanza per il quartetto torinese e invece la frustata thrash/metal che ne deriva è quanto di meglio ci si poteva aspettare, anzi molto di più! Avevo preso anche informazioni da amici torinesi in ambito musicale sulle reali doti in sede live, e c’è chi mi ha risposto: “questi spaccano davvero, sovrastando anche band di vecchi marpioni..” e se vi pare poco..

Appurato che la imperiosa produzione dell’album è a cura di Simone Mularoni presso i Demolition Studios di San Marino e che la copertina (Arancia Meccanica Style) è opera del maestro Ed Repka passiamo alla recensione!

Il devasto ha inizio con “Spell of the Moon” dove tutta l’attitudine della band esce fuori, riff granitici, accellerazioni impetuose, cambi di tempo impossibili, rallentamenti e cori perfetti, sti gran cazzi!

L.F.D.Y.” è un treno impazzito (rifaccio i complimenti al grande batterista Simone Verre!), una folle corsa a base di thrash old school che non teme confronti, sentite la pulizia dei suoni ma la rabbia che ivi si nasconde e ditemi da quanto non ascoltavate una band di siffatto livello? E poi il coro a metà brano, deliziosi nella loro potenza.

Order Of The Black” è tribale, sincopata, tra thrash alla Slayer e commistioni alla Testament, vincente! Spettacolare lo scambio di assoli a cui partecipa Simone Mularoni stesso!

Quello che mi stupisce oltretutto è il fatto che la band propone ben 13 brani e tutti ad altissimo livello, fatto inconsueto per la maggior parte delle band in ambito estremo, altro punto a favore del quartetto torinese quindi, è quando poi sul lettore arriva “Stigmatized Reality” non c’è bisogno di aggiungere altro. Solo tanta potenza, rabbia, un assalto sonoro in piena regola che non concede prigionieri. C’è anche un che di orientaleggiante in una parte della song in un assolo da brividi di Andrea Vacchiotti!

Che dire di “Restless Parasite”? Altro assalto all’arma bianca sostenuto da un ritmo pazzesco in cui si esalta la voce di Loris Castiglia (anche Rhythm guitar), davvero un vocalist di qualità che non esagera mai e mantiene sempre caldo il tono.

Sulle stesse coordinate la tellurica “Turn Into Dust” in cui la sezione ritmica mantiene altissima la potenza di base, sia la rhytm guitar di Loris che il basso di Roberto Dimasi insieme alla batteria di Simone esaltano il brano, più schizzato rispetto agli altri, che mantiene alto l’interesse verso il tutto quanto sia proposto in “Privilege to Overcome”, che tra l’altro è qui menzionata come frase. Sei minuti che passano come un fulmine tanto alta è l’attenzione.

Cadenzata e con larghe parti melodiche “The Voodoo Cross”, dove per melodico non si fraintenda qualcosa di sdolcinato perchè comunque c’è una furia di base per un brano lungo che non ti fa mollare mai la presa e che vede come ospite il grande Tony “Demolition Man” Dolan di Venomiana memoria!

Invece “You’re Dead” sconfina nell’hardcore più selvaggio, in poco meno di un minuto c’è tutta la rabbia generazionale della band, un po’ come Raw Power di annata, grandi!

The Beast Behind Your Back” ci riporta al thrash che è alla base della musica dei ragazzi torinesi, furia cieca ma controllata che esplode potente e massiccia, tra Slayer, Exodus, thrash teutonico e tutta la bay area degli eighties con una spruzzata di gioventù!

A tamburo battente si lancia anche “10.000 Ways to Spread My Hate” la quale poi si alterna tra parti veloci e altre più cadenzate senza mai cadere nella banalità ma anzi denotando uno spiccato senso di personalità impresso dalla band.

 

C’è anche tempo per omaggiare una delle icone del metal torinese ossia gli IRA dal loro storico demo “Power in Black” del 1985 (un caso?), e lo si fa presentando “Metal Milizia” autentica marcia marziale di puro speed metal, altra gemma che si aggiunge a questo splendido album, e giusto omaggio a dei maestri della materia.

Siamo ormai alla fine di questo che non esito a definire capolavoro, e i due brani conclusivi me ne danno ulteriore prova, infatti “When Future & Past Collide” è una breve strumentale con tanto di arpeggio acustico che ci introduce invece al brano più marcio dell’album “Ride Across the Storm” che sconfina quasi nel black metal di nordica provenienza per poi rifugiarsi in un ennesimo attacco thrash all’arma bianca che chiude alla grande un grande album.

Le conclusioni da trarre son ben poche, gli Ultra-Violence sono la più grande thrash/metal band adesso in circolazione in Italia, pari ai maestri Bulldozer, credo non serva dire altro! Immensi.

P.s. Non ottengono il 10 solo perchè mi aspetto ancora di più! E sò che ce lo daranno!

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

01. Spell of the Moon

02. L.F.D.Y.

03. Order of the Black

04. Stigmatized Reality

05. Restless Parasite

06. Turn Into Dust

07. The Voodoo Cross

08. You’re Dead!

09. The Beast Behind Your Back

10. 10.000 Ways To Spread My Hate

11. Metal Milizia (IRA cover)

12. When Future & Past Collide

13. Ride Across The Storm

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta: Punishment 18 Records
  • Genere: Thrash Metal

 

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