Voto: 6

Preconcetti: un termine che nel mondo musicale è fin troppo attuale. È un puro preconcetto (attenzione: da non confondersi con pregiudizio) quello che avevo sviluppato innanzi agli Anthologies e alla loro idea di gothic, perché una legge non scritta fa sì che appena uno vede in line-up una ragazza – poi rivelatasi essere la bassista – pensi immediatamente ad una soave voce femminile di tipologia sinfonica. È di ben altra tinta, invece, quello che la band ci propone con il proprio ep di debutto ‘Alpha’: gothic, sì, ma fortemente spostato verso un’impostazione doom, con tanto di voce maschile tutt’altro che soave, e spesso sporca.

Le velocità sono basse, solo sporadicamente i ritmi si fanno maggiormente serrati, e quel che più è importante viene creata un’atmosfera pesante, affannosa, il cui mantenimento è coadiuvato (anche) da linee vocali spesso ripetitive, talora cantilenanti (‘My Cards’). Qualche tastiera fa timidamente capolino ma nel complesso sono le chitarre a dettare legge, con riff concisi, senza preziosismi di sorta, sulla scia – per scomodare un nome dei più noti – di tali Candlemass.

I rari momenti in cui gli Anthologies alzano i ritmi (‘Betray Me’) si presentano poi con uno stampo che non sarebbe un’eresia ricondurre al thrash. Qualcosa del genere è percepibile anche in alcuni passi di ‘One Of These Days’, brano peraltro segnato da un lungo assolo finale grazioso ma a mio avviso fuori contesto.

In conclusione c’è spazio a una divagazione neofolk, con il ripescaggio di ‘Paura Del Demonio’ dal repertorio dei Rose, Rovine e Amanti. Premesso che non conoscevo l’originale, ma che ho immediatamente rimediato a questa lacuna, devo dire che trovo che la linea vocale sia stata resa in una maniera un po’ troppo “pompata”, sacrificando parte della morbidezza intrinseca del brano in virtù di un maggior allineamento con quanto proposto nel resto di ‘Alpha’.

Il primo lavoro degli Anthologies va ad attestarsi globalmente sul livello della sufficienza, ma voglio essere sincero: alcuni punti un tantino “scontrosi” e una non completa omogeneità mi fanno pensare che il lavoro da fare in ottica di un futuro full-length non è da sottovalutare. Per il momento può andar bene così, ma se si vuole conseguire una posizione più prestigiosa serve qualcosa in più.

 

Francesco Salvatori

 

TrackList

  1. Baba Yaga
  2. My Cards
  3. No Brain
  4. Betray Me
  5. One Of These Days
  6. Leaves In The Fog
  7. Paura Del Demonio
  • Anno: 2012
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Gothic Doom

Links:

Facebook

 

Autore