Devo ammettere che non sono mai stato un grande fan dei Vision Divine e pertanto ho approcciato questo disco con una certa diffidenza, temendo che non sarebbe riuscito a farmi cambiare idea sul combo toscano. Fortunatamente mi sbagliavo. L’ottavo capitolo della discografia della band di Olaf Thorsen e’ una miscela espolosiva di Heavy/Power Metal che di tanto in tanto sconfina in territori Thrash, difficile quindi riuscire a tracciare paralleli stilistici con un’altra band: il sound dei Vision Divine e’ molto personale ed e’ stato forgiato nel corso della loro decennale carriera.
Il concept che anima l’album ruota attorno al viaggio nello spazio intrapreso da alcuni abitanti della Terra allo scopo di costruire su un pianeta vergine un mondo in cui si possa finalmente convivere in modo civile, nel rispetto del prossimo e dell’ambiente.
A differenza del precedente lavoro, le note dei Nostri sono supportate da una produzione eccellente che esalta tanto le affilate chitarre quanto la poderosa sezione ritmica senza tralasciare le pregevoli partiture di tastiera o l’ottima ugola di Fabio Lione.
Mi sembra davvero inutile soffermarmi sulle capacita’ tecnico/esecutive dei musicisti coinvolti nel progetto, pertanto passo subito alla recensione dei brani contenuti nel platter. La doppietta “The Dream Maker”/”Beyond The Sun And Far Away” piazzata in apertura non lascia dubbi sullo stato di salute dei Vision Divine: riff, melodie ed assoli di altissimo livello che faranno ricredere anche i detrattori piu’ ostinati!
Chitarre e tastiere la fanno da padrone nei minuti iniziali del brano d’apertura prima che un break malinconico sorretto da splendide chitarre acustiche ci conduca ad un ritornello che, sebbene sia un po’ sottotono rispetto alle altre sezioni della canzone, risulta comunque piacevole.
Giusto il tempo di riprendere il fiato che giunge uno dei migliori brani del disco: “Beyond The Sun And Far Away” vanta stupende melodie a meta’ strada tra gli Iron Maiden e gli Stratovarius dei tempi d’oro, capaci di conquistare l’ascoltatore sin dalle prime note.
Lasciatici alle spalle la piacevole ma non memorabile “The Ark”, ci troviamo al cospetto del pezzo probabilmente piu’ conosciuto dell’album: quella “Mermaids From Their Moons” da cui e’ stato tratto il videoclip che ha anticipato l’uscita del presente CD. Il protagonista incontrastato di questo mid-tempo e’ Fabio Lione che ancora una volta ci mostra la sua versatilita’ e bravura. La canzone e’ di buona fattura ed e’ veramente difficile riuscire a togliersi di testa il ritornello!
Spetta alla sezione ritmica aprire la successiva “The Lighthouse”, brano in pieno stile Power Metal che e’ dotato di una piacevole melodia ma che non riesce a raggiungere il livello dei migliori episodi del disco. Giungiamo cosi’ ad uno dei miei pezzi preferiti: la delicata “Message To Home”. Le malinconiche chitarre lasciano presto le luci della ribalta ad un’altra grandiosa prestazione di Fabio Lione. Da segnalare oltre alle ottime melodie anche gli arrangiamenti capaci di arricchire ulteriormente un brano che vanta anche uno splendido assolo pregno di pathos.
Superata l’anonima “The House Of The Angels” raggiungiamo l’ultimo highlight del disco. “The Sin Is You” e’ un mid-tempo di immediata fruizione che non stanca neanche dopo settimane di ascolti! La successiva “Here We Die” non riesce ad andare oltre la sufficienza, mentre la conclusiva titletrack manca di mordente ed e’ incapace di lasciare il segno.
Abbiamo cosi’ terminato il nostro viaggio tra i solchi dell’ultimo lavoro dei Vision Divine e c’e’ davvero poco da aggiungere: questo e’ uno dei migliori dischi del 2012 ed e’ consigliato a tutti, anche a chi non e’ mai stato un grande fan della band.
Dario Nuzzolo
TrackList
01. S’ I Fosse Foco
02. The Dream Maker
03. Beyond The Sun And Far Away
04. The Ark
05. Mermaids From Their Moons
06. The Lighthouse
07. Message To Home
08. The House Of The Angels
09. The Sin Is You
10. Here We Die
11. Destination Set To Nowhere
- Anno: 2012
- Etichetta: Edel
- Genere: Heavy/Power Metal
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