Voto: 7

Pubblicato nel 1995 solo su vinile, Refugium Peccatorum è il terzo album di The Black, che al tramonto del 2012 è stato ristampato su CD da Black Widow Records con una rinnovata veste grafica e ben tre pezzi aggiuntivi. Capitanata da Mario “The Black” Di Donato, stimato musicista e pittore, la formazione pescarese che registrò il disco era completata da Enio Nicolini al basso ed Emilio Chella alla batteria.

Se in Gorgoni, ultima opera targata The Black, il suono cupo e oscuro si abbina a una marcata componente progressive, nei solchi di questo lavoro è il dark/doom metal a farla da padrone, pur non mancando accese sfumature NWOBHM, come si evince da brani quali “Mortalis Silentium” o “De Profundis Tenebrarum“. La forza trainante è rappresentata dalla chitarra di Di Donato, capace sia di creative improvvisazioni soliste che di riff plumbei e catacombali. La sua voce, invece, non sempre è efficace e risulta più convincente quando assume tonalità solenni e declamatorie, ad esempio in una traccia sulfurea come “PREX (II Versione)“; a onor del vero, tuttavia, va detto che il nostro ha sicuramente affinato le proprie doti canore nel corso degli anni. All’interno del disco ci sono diversi intermezzi strumentali, quasi tutti di ispirazione occult/dark/prog e basati su suoni di tastiere e organo, che però alla lunga frammentano eccessivamente l’ascolto, interrompendone il flusso di continuità.

Venendo alle bonus track, “Lux Veritas Est” è una galoppata che ricorda le prime cose dei Death SS; “Hallow’s Victim” è la cover di uno dei brani più veloci dei Saint Vitus, qui personalizzato e riproposto con testo in latino, marchio di fabbrica di The Black; infine “Obscura Nocte” si presenta come un roccioso mid-tempo che riporta ai fasti di Angel Witch e altri esponenti dell’ala occulta del British Metal. Non una delle prove migliori di The BlackRefugium Peccatorum è comunque consigliato tanto a chi possiede solo la versione LP e vuole mettere le mani soprattutto sui tre pezzi in più offerti da questa ristampa su dischetto ottico, quanto a coloro i quali vogliono scoprire, partendo dal passato, questa importante band italiana e il suo Metal Mentis, all’epoca ancora non del tutto messo a fuoco ma che, con il passare del tempo, ha trovato una dimensione sempre più definita, fino a toccare l’apice nel sopra citato Gorgoni, uscito nel 2010 e di cui attendiamo con interesse il successore.
Costantino Andruzzi

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Heavy Metal

 

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