Voto: 7.5
A distanza di cinque anni dal debut “Race of Steel” tornano tra noi i catanesi Steel Raiser, e lo fanno sempre per la Pure Steel Records. L’album uscirà il 25 gennaio, ed è come si capisce da tutti questi steel, acciao puro!
Infatti basta premere il tasto play del lettore per essere catapultati con “Cyber Laser” in quei suoni tanto cari ai defenders, speed/power metal devoto ai maestri Judas Priest, e non di meno a tanti altri act degli anni ’80, mi viene di citare gli Accept o i Vicious Rumors tanto per dire.
Grazie alla voce di Alfonso Giordano (che a me ricorda il Blackie Lawless più incazzato) il valore dell’album si eleva, ma ovviamente non da meno sono i suoi compagni di battaglia, ad esempio in “Finalizer” le asce di Gianluca Rossi e Giuseppe Seminara duellano alla grande in una song che cola acciao fuso e bollente da ogni solco.
Meno incazzata “Regeneration” che dà anche il titolo all’album, cadenzata con ampie parti strumentali che evidenziano il valore tecnico della band, la quale pur non offrendo nulla di nuovo, si pone come una delle più valide del genere al momento nella penisola.
Molto interessante “Magic Circle” che ci offre anche una parte cantata in italiano da Giordano il quale nelle foto promozionali appare con una maschera stile compianto Midnight, che sia un omaggio al grande artista scomparso? La song ha un buon sound anche se devo dire che la produzione non è perfetta come mi sarei aspettato, ma potrebbe essere un problema della versione promo/digitale, ottimi ritmi grazie anche alla coppia Salvo Pizzimento al basso e Antonio Portale alla batteria.
Introdotta dalle keyboards (credo di Gianfraco Strano) “Wings of the Abyss” si evolve da partiture melodiche a strutture pesanti e molto metalliche con bellissimi scambi chitarristici.
“Metal Maniac” non ha bisogno di dire altro, il titolo credo sia abbastanza esplicativo, e quindi giù di headbanging grazie a ritmi semplici e riff incisivi, una grande brano heavy metal al 100%!
“Love Is Unfair” della quale è stato pubblicato il video pochi giorni fa è meno incisiva, più ruffiana (un ritornello da brividi, immagino in sede live i cori dei kids), molto teutonica, densa di melodia ma non certo di basso profilo, e se la label ci punta con il video un motivo ci sarà, notevoli anche qui le parti di chitarra.
Con “Executioner” invece si torna a velocità più consone e ritmi più serrati, cibo per le orecchie dei metalhead più scatenati, qui c’è da scapocciare di brutto! Uno degli episodi migliori di un album che vi terrà sempre sotto tensione, non c’è mai un calo, segno di un ottimo modo di comporre, mirato e non fatto a caso.
La conclusione è affidata a “Chains of Hate” che nel riff pare apertamente omaggiare i Led Zeppelin, e successivamente i Black Sabbath, nulla di male, sono i maestri. Di suo il brano è piacevole e chiude degnamente il ritorno degli Steel Raiser, band che spero sia avvicinata il più possibile dal pubblico italiano perchè ha grandi qualità.
Klaus Petrovic
TrackList
1. Cyber Laser
2. Finalizer
3. Regeneration
4. Magic Circle
5. Wings Of The Abyss
6. Metal Maniac
7. Love Is Unfair
8. Executioner
9. Chains Of Hate
- Anno: 2013
- Etichetta: Pure Steel Records
- Genere: Heavy Metal
Links: