Voto: 7
“Che grandi suoni!”
Questa è stata la mia primissima impressione a caldo dopo tre tracce di questo “Rest In Hell”, debut-album dei bergamaschi Soulphureus. Produzione potente, cristallina. Un pregio…oppure un difetto? Dipende dall’ascoltatore, of course. Perchè la proposta musicale di questa band è un Black/Death di stampo europeo con una spruzzata di sonorità Floridiane di metà anni ’90. Per chi ama questo genere, i puristi, potrebbero obbiettare che la produzione sia troppo pulita. Mancherebbe il “marciume”, la sporcizia ignorante o grezza che è un marchio di fabbrica di questo filone. Ma i gusti sono soggettivi e se da una parte può non piacere, dall’altra apprezzeranno. Personalmente ho passato da tempo la fase da fan “Dischi registrati in un tombino”. Perciò, appoggio la scelta dei Nostri. Sono partito da questa riflessione perchè quando si parla di questo genere ci sono sempre due categorie di ascoltatori. Chi ama la sporcizia perchè richiamerebbe l’atmosfera, l’oscurità, la malvagità. Oppure abbiamo l’ascoltatore più esigente che se ne frega del sound old school e vuole sentire come “suonano” i musicisti. Credo di essermi dilungato abbastanza, è un dibattito che ho sentito diverse volte, sopratutto nei miei primissimi anni da musicista, quando ci si recava a Milano alla Colonne di S. Lorenzo e si discuteva delle proprie bands preferite, di come e cosa suonassero o come fossero registrate….eehhh…nostalgia!
Torniamo a noi.
Morbid Angel, Deicide, At The Gates, Marduk, Dissection, Hellhammer, Dark Funeral…si riesce a trovare un pò di tutto in questo “Rest In Hell”. Loro stessi definiscono la loro proposta Blackened Death Metal. Violenza, blasfemia, cattiveria…gli ingredienti ci sono tutti ed il risultato è un plotter schiacciasassi. La sezione ritmica è un carroarmato, chitarre corpose e linee vocali malate. Growl, screaming, parti sussurrate…c’è tutto. Come ci sono i cliché di questo genere. Sfuriate di doppia cassa, blast beats, cambi di tempo, riff taglienti, arrangiamenti ben fatti, velocità e violenza senza compromessi. Però è questo che rappresentano i musicisti coinvolti in questo progetto ed è così che vogliono suonare…e lo fanno bene. Una dichiarazione d’intenti pura e cruda. Perciò gustatevi l’intro “The Forge Of Souls”, fatevi scannare dalla successiva “Csejthe’s Bloodbathes”, un brano aggressivo e letale.
Si prosegue con la frenetica “Holy Trinity Desecration”, con all’interno la sua bella dose di cattiveria alternata a delle parti più epiche. “Burned Out By The Exorcism” supera i sette minuti di lunghezza. E’ una traccia imponente e marziale sin dalle prime battute, che cresce con il passare del tempo fino a diventare una Bestia vera e propria. La quinta “Gates Of Doom” è molto sinistra, con chitarre acustiche a creare la base per il cantato soffuso e malsano del Singer/Bassplayer Aren. Solo nel finale entrano le distorsioni delle chitarre, ed aumentano il pathos per conludere il pezzo. “Nemesis Of The Lights” è un altro capitolo lungo, sui nove minuti circa. Potente e diretto nella prima parte, rallenta e coinvolge con melodia e buon gusto nel break centrale, riparte con ferocia subito dopo. Si ferma di nuovo, come se fosse un agonia lenta. Ci sono le keyboards ad amplificare lo stato di “ansia” e a sottolineare questa sensazione. Dopodichè si ritorna sul mainriff, compatto e da headbanging. Un bel brano. Con piacere troviamo “The Exorcist”, cover dello storico brano dei Possesed. Ben eseguita, davvero pregievole. Anche “Tombstones In Heaven” possiede quell’incidere malato e violento che ti si stampa in faccia. “Soulphureus” non poteva che essere imponente. D’altronde è il nome della Band e non potevamo trovarci ad una conclusione fiacca. Violenza tetra, pesante. Un martellamento continuo, con qualche attimo di melodia…ma non troppa. Facciamoci massacrare ben bene. In chiusura abbiamo l’outro “Rest In Hell”.
Un four piece con gli attributi. Come scritto all’inizio, i Soulphureus non aggiungono nulla di nuovo in questo genere. Ma sono onesti e dotati tecnicamente nel farlo. Il drumming di Ades non lascia prigionieri sostenuto dal basso preciso e presente di Aren, autore delle vocals. Le chitarre del duo Nacht e Beleth sono sempre compatte e colpiscono con riff tritaossa alternando momenti acustici davvero apprezzabili.
Complimenti alla Buil2Kill che li ha presi sotto il loro rooster.
Complimenti ai Soulphureus.
Daniele Orlandi
TrackList
01. The Forge Of Souls
02. Csejthe’s Bloodbathes
03. Holy Trinity Desecration
04. Burned By The Exorcism
05. Gates Of Doom
06. Nemesis Of The Light
07. The Exorcist (Possesed Cover)
08. Tombstones In Heaven
09. Soulphureus
10. Rest In Hell
- Anno: 2012
- Etichetta: Buil2Kill/Nadir Music Records
- Genere: Death Metal
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