Tra le migliori band europee del momento ci sono anche i nostri MegaherA, lanciati più che mai dal contratto con Hellion Records e la pubblicazione a febbraio del nuovo “Condemned to Insanity“, non ho così perso l’occasione di parlare con Mario Marras leader, fondatore e chitarrista della band sarda!

Ciao Mario e benvenuto su Italia di Metallo, dove del resto la tua band Megahera ha sempre lo spazio che merita. Presenta a quei lettori un po’ distratti chi sono i Megahera, come nascono, quando e perchè!

MarioInnanzitutto, grazie per lo spazio concessoci oltre che siete dei grandi amici, siamo degli assidui lettori della vostra Web Zine, a nostro avviso tra le numero uno d’Italia! (Troppo buono!)
Dopo questo possiamo anche iniziare:
Megahera sono persone che condividono gli stessi interessi e ideali e quotidianamente lavorano per ottenere responsi, organizzare serate e lavorare duramente in Studio.
Il tutto prese piede nel 2008 ma in realtà fu un anno prima, ossia nel 2007 dopo che ero stanco di suonare in un’altra mia creatura: i DisasterS! (band che proponeva un thrash cupo e marcio, alla Possessed, Celtic frost, Hellhammer, Bathory, Sodom, Destruction..) ma in realtà, il mio genere è sempre stato quello che propongo coi MegaherA, quindi mi trovavo a suonare quel genere controvoglia, e avendo un bagaglio di brani scritti da anni e anni, ho deciso di sciogliere quella band. Era una giornata invernale.. c’era abbastanza freddo.. proposi a un mio grande amico, Andrea Giribaldi, con uno studio proprio, di registrare alcuni brani che appartengono a una mia lunghissima serie, datati anche dal 1995/96 e ancora prima quando avevo la tenera età di 13/14 anni..
Una volta inserito il jack nella mia chitarra, feci 3 brani al volo: Along the RainbowMetal Maniac AttackMegahera, utilizzando come base la drum-machine.
L’unione delle due chitarre nella copertina del primo disco ha quel significato.
Da lì sempre sfornai un’altra mia canzone di quando avevo 15 anni: Thrashing Mad e poi in seguito: NostalgiaBefore the Night.. e decisi di Onorare il tutto con una grande dedica ossia: Welcome back (heavy metal), che tratta appunto della mia esperienza pre-megahera, dove ero ormai anemico, con tutta la convinzione di smettere di suonare! Quello è il senso del testo, quando dico che sono andato a portare un fiore sulla lapide dell’Heavy Metal, scoprendo invece che era risorto!
Successivamente con calma, mi misi alla ricerca di membri adatti a tale missione e fu così che durante un concerto nel 2008 trovai un batterista e cominciammo subito a provare in sala i pezzi.
Subito dopo arrivò Antonio Borgesi, tramite varie amicizie in comune, e poi infine la seconda chitarra.. sotto mia decisione ovviamente. In seguito nel 2009, registrammo il Demo/Mini Cd ‘Lethal Noise of Violence’, in sole 2 ore di registrazione in diretta al 2112 Studio di Cagliari e poi consecutivamente curato i particolari nei Red Warlock Studios a Sassari.
Dopo aver fatto la tiratura limitata di 300 Copie (che poi sono divenute 500!), una volta vendute in tutto il mondo e ai concerti, ci siamo dedicati alle registrazioni del disco Metal Maniac Attack.

Dopo il primo minicd “Lethal Noise of Violence” del 2009 (se non ricordo male) il vostro nome ha cominciato a circolare insistentemente tra gli addetti ai lavori e il primo a mettervi sotto contratto fu il guru del metal italiano Giuliano Mazzardi tramite la sua My Graveyard Productions. Parlaci di come arrivaste al contratto e di come vi siete trovati con lui/loro.

Mario: Tramite il Video di Before the Night ci hanno contattati: avevamo parecchie proposte fra le mani, dalla Grecia, alla Francia e da altri paesi, ma optammo per My Graveyard anche perché era il 2011 l’anno in cui doveva uscire il disco.
Con Giuliano ci siamo trovati abbastanza bene per quanto riguardava la distribuzione in molti paesi, non solo Europei. Abbiamo anche avuto l’Onore di portare i Raven in sardegna, al nostro Sardinian Bay Area (la nostra organizzazione Eventi). Unica nota stonata del resoconto della serata, è che quel bastardo del locale è scappato di fronte a innumerevoli spettatori e amici, l’incasso di 2000 euro che sarebbero serviti per pagare i Raven. Quindi con Giuliano in macchina, siamo andati a prendere per le orecchie il proprietario a casa sua alle 5 di mattina, che era già in pigiama, e siamo riusciti dopo varie scene ridicole a strappargli almeno i soldi per il viaggio. Il resto lo abbiamo messo di tasca noi, perché il tizio era sempre in fuga..
Ed è stato un vero peccato,non essere riusciti nella missione di cavargli gli occhi dal culo.

Megahera inizia appunto a risuonare nelle menti dei defenders tricolori e non solo, infatti avete avuto la possibilità di suonare a Londra e poi in tour in Australia. Come ci siete arrivati? Avete un manager o curate tutto da soli?

Mario: Se avessimo avuto la possibilità di curare tutto da soli, a quest’ora avremo organizzato Tour mondiali!
A Londra ci siamo arrivati tramite un Contest sardo, vinto per la stramaggioranza di voti da parte del pubblico, (da annotare che noi siamo andati solo per farci una suonata e non con l’intenzione di vincere, tanto che la maggior parte dei fan e degli amici nemmeno sapeva dove era situato il luogo del Contest) era una cosa carina: intervista,video.. insomma..Cool!
Mentre per l’Australia, abbiamo un Manager che ci segue da anni, dal tempo del Demo.
La Metal Evilution lotta per la realizzazione dei nostri sforzi e così ci ha organizzato un Tour come Headliner, dove in compagnia di formidabili band quali Darker Half, Soulforge, Mystery, Eyefear, Taberah, Mason, Metal, Before Nightfall ecc, abbiamo toccato le maggiori città (Sydney, Melbourne, Adelaide, Geelong, Newcastle, Brisbane..). Assieme ai ferocissimi thrashers Rampage; persone vere coi controcazzi e con umiltà e professionalità da vendere.
E’ stato emozionante essere sballottati da una parte all’altra tra hotel,l ocali sbronze e quant’altro!

A questo punto la domanda sorge spontanea: è più facile suonare in Italia o all’estero per una band come la vostra che essendo isolana ha comunque sempre il problema dei trasporti e delle spese che chiaramente sono più alte rispetto a chi vive in continente?

Mario: Ovviamente le spese non sono irrisorie per quanto riguarda i trasporti sia in uno che nell’altro caso!

Con “Metal Maniac Attack” il salto di qualità rispetto al mini è stato notevole, quindi siete una band in crescita permanente, ma dove volete arrivare?

Mario: Semplicemente cerchiamo di migliorarci e di perfezionarci in ogni album:
Ogni disco conterrà sempre cose differenti, perche ci piace sperimentare e andare avanti con nuove cose. Ovviamente, sempre con coerenza! Non faremo di certo, la fine di alcuni cadaveri storici musicali odierni, che suonano giusto per racimolare qualche miliardo, e per fare felice qualche fesso.

Ho avuto l’onore di sentire qualcuno dei nuovi brani e devo dire che il livello qualitativo e compositivo sale ancora, chi si occupa della musica e chi dei testi? E come nasce un brano dei Megahera?

Mario: Generalmente tutto parte da me, che faccio entrambi: curo la stesura, la velocità, le liriche, i tempi di batteria, gli stacchi e tutto il resto! Ma succede anche che la cosa possa partire da Borgesi, con un riff, con un testo..una frase.. e nel giro di 10 minuti costruiamo un intera song!..
Borgesi è un grandioso Musicista: è la colonna portante della Megahera, e da sempre il suo contributo supremo con le sue qualità innate, sia musicali che attitudinali.
Un brano può nascere anche dalla semplice impugnatura dello strumento o da un avvenimento.. qualcosa che mi turba.. che ci da pensieri.. o da un sogno.. da tantissimi fattori!

Quali sono le vostre influenze principali, e tra di esse ci sono band italiane?

Mario: Eeeeehh!!!!!… Bella domanda! Le influenze in campo musicale sono molteplici! Si parte dalla Classica, agli anni 50, anni 60, anni 70 e infine gli anni 80.
Una band Italiana della quale conservo gelosamente i loro dischi, sono I VANADIUM..
Una grande band.. con una grande storia dietro.. Quando ero piccino i miei fratelli maggiori, sparavano a manetta i loro dischi, influenzando la mia infanzia in maniera irreversibile..!
Oltre ad essi direi BULLDOZER e DEATH SS!

Cosa ne pensate dell’attuale scena tricolore e come vi ponete nei confronti di essa?

Mario: Vediamo che stanno nascendo molte band SERIE, senza minchiate per la testa e senza essere sborrafondai, per via dell’invidia che circola spesso,all’interno del panorama musicale. Del resto, la cosa non ci interessa in particolar modo.

Pensate che la fratellanza fra le band esista o sia solo un ‘invenzione di media e band che cercano appoggi non riuscendo a suonare in giro, salvo poi voltare le spalle appena ottenuto ciò che vogliono?

Mario: Dal canto nostro, abbiamo sempre cercato di aiutare tutti: abbiamo fatto suonare e cercato di dar spazio a un sacco di band, amiche e nemiche ,e non per tornaconto personale, ma proprio per cercare di creare realmente questa ‘fratellanza’.
Gli invidiosi non mancano mai, gente che si inventa storie tra le più assurde, ne abbiamo sentito spesso.
Ma noi non diamo peso a persone così piccole, tiriamo dritti per la nostra strada e fuck off all the rest!

E’ di pochi giorni fa invece la notizia del vostro contratto con i tedeschi della Hellion Records, direi un gran colpo, come siete entrati in contatto con loro e cosa vi aspettate?

Mario: La grande Hellion Records! Sono stati sempre dei nostri grandi ammiratori da quando sono entrati in possesso del nostro primo album. Dopo aver sentito qualche anteprima del nostro nuovo lavoro, non hanno esitato a mandarci un bel contratto. Persone serie di poche parole e con una cultura musicale non indifferente.
Stavolta si invade L’Europa e non solo dal Nord!

Quando uscirà il nuovo album “Condemned to Insanity”? Puoi anticiparci qualcosa sui contenuti?

Mario: Uscirà tra la fine di febbraio o marzo.. L’Album in questione sarà superiore al precedente lavoro in tutto e per tutto. Sarà un Disco Violento e Massiccio e al contempo Romantico e Ghiacciato.. Tratterà spesso, della lotta secolare tra l’uomo e il Serpente Simbolico.. la Sacra lotta tra il bene e il male.. ma tratterà anche di temi a carattere storico/culturale, e di esperienze personali.
Adventus.. intro strumentale.. aprirà le danze del mostruoso potere occulto massonico, che invade le nostre vite quotidiane, colui che sta riducendo l’uomo a semplice oggetto il cui primario compito è: comprare, consumare e crepare.
La sovversione crea così attraverso i più svariati mezzi di informazione, una stirpe più facilmente dominabile.
Le donne.. accecate da falsi miti, false mode e falsi profeti e la totale dissacrazione della famiglia, dell’amicizia e dell’amore, fanno parte dell’oscuro disegno.
Nessun rispetto per ciò che ci circonda: avvelenano l’aria, il cibo e danno false immagini del mondo.
Tutto rientra secondo lo schema di chi detiene il potere che lentamente ci uccide l’anima e il corpo, riducendoci a poltiglia indifferenziata.
La copertina è appunto, la garanzia di quello che sta succedendo oggi..
Condannati alla demenza e quindi alla follia!

Cosa vi aspettate da questo album?

Mario: Aspettiamo che abbia il consenso che merita!

Siamo quasi alla conclusione e confidando sulla tua schiettezza ti chiedo cosa pensi del pay to play e di cover/tribute band!

Mario: Pay to play.. va avanti da sempre.. per questo le immortali band, che la Storia ci ha consegnato, hanno avuto a che fare con grandi Manager, che anticipavano loro i soldi per le loro trasferte e concerti.
Se per esempio vuoi suonare da qualche parte o andare in Tour con una band grossa: devi pagare!
Stai comprando uno spazio pubblicitario, se suoni con una band Storica.
Ma c’è da dire che non sempre è così per fortuna: a noi personalmente sino ad adesso, hanno pagato per suonare, o comunque ci hanno dato a carico le spese di gestione, o grossa parte dei rimborsi dei biglietti.
Sulle tribute Band.. penso che servano solo ai locali per fare un bel gruzzolo;
In se si tratta di band inutili.. e non possono di certo essere paragonate a bands che si fanno il culo nel proporre brani inediti, propri. Quando senti quei fottuti che urlano: <<…Uuhhh ieri c’era la cover band degli Iron! Sono stati fantastici!>>. E tu rispondi: <<..grazie al cazzo, la musica la fanno gli Iron!>>.
E in ogni caso, è una mancanza di rispetto verso band di livello Mondiale.

A questo punto Mario non resta che salutare gli amici di Italia di Metallo e di lasciare un messaggio alla nazione!

Mario: Un caloroso fraterno ringraziamento a tutti voi di ‘Italia di Metallo’, e a te Brother!
Aspettate Condemned to Insanity..la vostra anima verrà perseguitata dal gelo del lupo dei boschi!

Grazie a Mario e ai MegaherA e in bocca al lupo per il futuro!

Intervista a cura di: Klaus Petrovic

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