Voto: 8

I Void of Sleep sono una band di Ravenna formatasi durante il corso del 2010, grazie all’opera aggregante di Gale (chitarra), il quale in breve riesce a coinvolgere Paso (bassista) e Allo (batterista).

La band inizia il suo cammino senza una formazione completa, difatti, il combo inizia da subito a comporre strutture musicali strumentali, dato la mancanza di un vocalist.

Le novelle composizioni mostrano una chiara inclinazione verso i grandi nomi del passato come Black Sabbath e Led Zeppelin, intingendo il tutto a parti atmosferiche e senz’altro più moderniste mutuate a gruppi più coevi come  Tool Mastodom.

Dopo pochi mesi di prove, in fine, il cerchio si chiude con l’arrivo di Burdo, nelle vesti di vocalist. Da subito i Nostri, con grande intesa e sinergia, incominciano a comporre una difficoltosa mistura di heavy-stoner, psichedelica dalle isolate impressioni progressive, insomma, un gran lavoro concretizzatosi  nel primo vagito artistico, l’Ep “Giants and Killers”.

Nel corso dell’estate 2012 la band registra il primo vero album chiamato “Tales Between Reality and Madness”, lavoro complesso composto da sette lunghe tracce dalle molteplici inclinazioni stilistiche.

L’opener è affidata a “Blood on my Hands”, un concentrato sferzante di pura rabbia, seguita dalla più complessa “Wisdom of Doom”, intinta a fraseggi progressivi. “The Great Escape of the Giant Stone Man” e “Ghost of Me”, mostrano chiare ed evidenti reminiscenze sabbathiane, fino a passare alla più modernista “Sons of Nothing”, nella cui cifra stilistica emerge un non so che di opethiana memoria.

Insomma, un album a dir poco variegato, che mette in mostra la qualità tecnica del combo alle prese con differenti stili, uniti in una miscela fluida e coerente; per non parlare della qualità della produzione, molto difficile da rendere appetibile quando si lavora con il genere in questione. La pulizia sonora è talmente eccezionale che sembra essere figlia di altri comparti del sistema produttivo musicale. La qualità dell’audio valorizza  e mette in luce tutti gli strumenti e, quindi, con essi ogni piccolo aspetto di questo album.

Io penso che i Void of Sleep siano una nuova ed interessante realtà nel panorama della musica alternativa italiana, per svariati motivi. Innanzi tutto per l’attitudine strumentale, davvero eccelsa, inoltre, per la perizia compositiva, capace di rielaborare diversi stili, desunti dai grandi classici rock e hard-rock del recente passato, unendoli ad una miscela che ha il sapore del contemporaneo, per giunta eseguita con un’indole che sa di propria ed originale.

Nicola Pace

 

TrackList

I. Blood on my Hands

II. Wisdom of Doom

III. The Great Escape of the Giant Stone Man

IV. Lost in the Void

V. Ghost of me

VI. Mirror Soul Sickness

VII. Sons of Nothing

 

  • Anno: 2013
  • Etichetta:  Aural Music
  • Genere: Heavy/Stoner

 

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