Voto: 8.5

“Spettri Erranti Di anime Perdute Liberano l’odio Sulle città dei santi Dimenticati dai mortali Privati d’ogni vita Vagano i dannati dall’oblio In cerca di una morte”

A quattro anni di distanza dal precedente “Infernalia” torna la creatura di Mancan, leader storico degli Ecnephias e one man band in questo progetto chiamato Abbas Taeter, confesso che “Infernalia” non lo conoscevo approfonditamente, ma questo nuovo “Oblio” mi rende da subito fan!

Sarebbe troppo facile parlare di black metal, qui non è solo BM, c’è di tutto di più, cito dalla biografia: ” Abbas Taeter è, in musica, un movimento spirituale e non una mera, ennesima ed inutile formazione di metal estremo.”

Ecco quindi la sintesi di questo progetto di Mancan, uno dei pochi veri e validi artisti che la scena italiana propone ed al quale prima o poi IdM dovrà dedicare un’ampia intervista!

Parlare quindi dei brani diventerebbe quasi inutile, ma ovviamente noi ci occupiamo del lato musicale e allora come non rimanere affascinati dal calore infernale che emanano per tutta la durata dell’album? Album che è composto per le prime sei tracce da brani inediti e nelle seguenti dalla sette alla fine da brani tratti dal suddetto “Infernalia“.

Dal preludio di pura poesia quale è “Inverno Eterno“, alla gelida “Tetro Lamento“, in cui più che il lato musicale (prettamente black) mi colpisce il testo, testo che come abitudine del nostro artista arriva diretto sia pure in forme particolari.. “Sento quel buio chiudermi dentro/Bruna che avvolge il tetro lamento“. Ma l’autentico capolavoro almeno come testo ed in ogni caso mio brano preferito in assoluto di questo “Oblio” è la meravigliosa “Preda“, ascoltatela (l’album è interamente ascoltabile su you tube a questo link) e fatevi avvolgere dal calore della sua gelida rabbia!

Detto questo potrei chiudere qui la recensione e invece ci sono altre dieci tracce!

Dalla eretica “Rito dei Fuochi Pagani” alla ritmata “Dannati dall’Oblio“, dalla riflessiva e arpeggiata “Antico Sentiero” che si distingue per la sublime prova vocale di Mancan, alla tetra (e ripescata dal precedente album) “Vetusta Abbazia” una delle migliori in assoluto!

Il fascino nero di questo album prosegue con la spettrale “Sanctus in Tenebris” blackmetal di qualità come solo i grandi sanno fare con un bellissimo break in latino che ne eleva ancora di più la bellezza.

Hiemis Sevitia” arpeggio classico che ci riporta a suoni che echeggiano di medioevo e inquisizione, magica la parte vocale sempre in latino, si esce dal binario prettamente blackmetal al quale non ci si vuole legare in modo indissolubile, e lo si fa con perizia e classe.

Che dire di “La Notte del Culto” magistrale brano con organo ossessivo che ripetutamente appare a caricare il tutto di significati sinistri, che sfociano nella terrificante “La Camera delle Torture” composta da rumori di catene, urla disumane, voci terribili come una colonna sonora di un film horror.

E che dire di “V.i.t.r.i.o.l.” con Sicarius ospite a piano e tastiere (ci sono anche altri ospiti sparsi nelle varie songs), qui c’è l’essenza della musica di Abbas Taeter, misticismo, violenza, impatto, devastazione, culto, horror e tenebre, per poi chiudersi con pacatezza e forse rassegnazione o liberazione di pensiero.

Si chiude con “Obedimus” gutturale e spaventosa che ci riporta alle nostre vite fatte di sacrificio e paura.

Non si può parlare di capolavoro, ma certamente “Oblio” si pone nella discografia di Mancan e del black metal italiano tra i cd da avere assolutamente, sempre ammesso che sia in vendita, almeno in edizione limitata. (Sembra di sì da gennaio 2013!).

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

01. Inferno Eterno

02. Tetro Lamento

03. Preda

04. Rito dei Fuochi Pagani

05. Dannati dall’Oblio

06. Antico Sentiero

07. Vetusta Abbazia *

08. Sanctus in Tenebris

09. Hiemis Sevitia

10. La Notte del culto

11. La Camera delle Torture

12. Vitriol

13. Obedimus *

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: Fauno Extreme Art Prod.
  • Genere: Black Metal

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