Appena un mese fa veniva pubblicato il primo full-lenght album del quartetto di Ancona. Loro sono gli Speaking to the deaf e il lavoro in questione si intitola “This Equipment Must Be Hearted”. Noi l’abbiamo ascoltato con attenzione e ve ne riassumiamo, per quanto possibile, i contenuti sotto forma di parole!

Ma veniamo al dunque. L’apertura dell’album è affidata ad una intro molto toccante e suggestiva con la primissima influenza, qui minima, di musica elettronica. “My sacrifice” ha invece il ruolo di vera opening-track e di biglietto da visita della band. E come presentazione non c’è male. I nostalgici degli anni ’90 apprezzeranno il sound tipico di quel periodo, per non parlare delle linee vocali!

Dopo un incipit di batteria, la simpatica voce di una signorina esordisce nel pezzo seguente, “Hold your horizon”. Il growl è davvero notevole, a tratti ricorda quello di Dan Swano, leader degli Edge of Sanity. Anche qui è stata prestata molto attenzione al ritornello, che non rischia mai di sembrare banale. Il quarto brano ha un’andatura un po più trascinata e tipicamente heavy, mentre quello seguente rende alla perfezione il concetto di band poliedrica. “A place for my memory” probabilmente vi illuderà inizialmente di stare ascoltando un vecchio vinile funky, ma porta l’inflessibile marchio di fabbrica della band. Il sesto motivo porta il nome “Resolution” e segue la falsariga delle precedenti, così come la successiva “Strain of the mourning” in cui però si fa notare una bella parte acustica e delle accattivanti voci clean nel ritornello.

Dite la verità, quando arriva una traccia che porta il nome della band come in questo caso in genere ci si aspetta sempre qualcosa in più. E’ vero, e questa volta l’aspettativa non viene delusa, ma sono sicuro che non potevate mai aspettarvi un intermezzo dubstep! Per i “conservatori” forse verrà vista come un’eresia, a mio parere invece è il colpo di genio più clamoroso dell’album, applausi.

Il brano che chiude il disco è “The silence now broken”, e lo fa in una degna maniera visto e considerato il buon trend dell’album. Quello di cui abbiamo parlato è un ritratto musicale composto da vari stili, dal metal-core ad accenni di musica elettronica. Ed è proprio la mescolanza di generi così eterogenei la caratteristica più particolare di questa pubblicazione, che a mio parere merita un voto positivo di 7/10.

 

Alex Imperiale

 

TrackList

1. This equipment must be hearted
2. My sacrifice
3. Hold your horizon
4. Between the lines
5. A place for my memory
6. Resolution
7. Strain of the mourning
8. Speaking to the deaf
9. The silence now broken

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: SG records
  • Genere: Alternative Metal

 

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