Voto: 8
Inutile dire che ho sempre avuto in simpatia questo giovane combo romano sin dai tempi della loro prima avventura musicale denominata Knyght con la quale produssero due demo/ep. Di circa un anno e mezzo fa invece l’esordio col nuovo monicker. Esordio omonimo da me recensito positivamente.
In chiusura dissi che la band aveva solo bisogno di un’etichetta che credesse in loro e non ne snaturasse lo spirito rock. Perchè i Wake Up Call fanno rock senza altri generi di mezzo, le influenze sono varie, ma l’onestà musicale non si discute in nessun modo. E allora vediamo se la Hit Bit Records che sinceramente non conosco, riuscirà a farli arrivare molto più in là di quanto ancora non si sia verificato.
L’album si apre con “To Be” della quale già da tempo gira su you tube il bellissimo video. La song è avvincente e cattura subito per la sua spontaneità, il tempo per tutti scorre inesorabile, e i brufoli adolescenziali dei ragazzi sono ormai un ricordo, la carica è ancora quella giovanile ma con quantità di maturazione sia tecnica che compositiva. Del resto non poteva essere diversamente, la band dei fratelli Forni (Olly guitar e Tommy vocals) ha sempre creduta in se stessa anche di fronte alle critiche feroci degli esordi, e adesso ci ripaga con un lavoro completo. Insomma l’inzio dell’album è davvero bello e ci fa sperare per il seguito, e in effetti “Kill Your Dreams” non è certo da meno con Dario e Giacomo (basso e batteria) che pestano duro e Olly che schitarra che è un piacere. Pregevoli cori e ancora tanta spontaneità.
Fa davvero piacere vedere che una band che segui da sempre possa evolversi così e non perdersi dietro polemiche da rockstar frustrate, si perchè come vi dicevo prima le critiche anche dure loro se le sono sempre beccate in passato, ma invece di perdere tempo a lagnarsi hanno pensato a suonare il più possibile e a migliorarsi là dove c’erano le pecche, migliorandosi di volta in volta. Che sia di insegnamento a tanti altri..
“Christine” ha quel suono west coast che tanto piace alle nuove generazioni rock, genuini più del belpaese, sfrontati ma concreti questi sono i Wake Up Call del 2012.
Con la title track si agita il corpo, colpi ben assestati di rock solido e senza implicazioni di sorta, quasi punk, dove per punk non si intende quello ’77 ma quello moderno di oltreoceano, chi vuol capire capisca, l’importante è che si venga trascinati nel vortice sonoro.
“Smile” invece è la classica ballata rock, o forse pop, un pò troppo melliflua per i miei gusti, ma sicuramente efficace per giovani ragazzine alle prime bagnate.
Superato indenne l’attacco zuccheroso mi rifaccio subito con “Just Wanna Dance” la quale dopo un inizio un pò strano si scatena con un sound che travalica il semplice rock, riproponendo delle sonorità che si strizzano l’occhio alla dance ma lo fanno rudemente, come a dire: qui si suona rock anche per ballare e non solo fottuta dance. Che dire, il mio preferito dell’album, mi ronza in testa ormai da un mese..
“Let You Go” si apre con un bellissimo gospel e poi si snoda in un hard rock soave (?) e piacevole. Splendiso anche il solo di Olly, che dà un tocco di classe al brano insieme al coro gospel che si ripete e alla magnifica voce di Arianna Todaro che accompagna Tommy. Complimenti a tutti.
“Asshole” un titolo un programma e tanta voglia di positività in faccia a tutto e tutti e chissà forse anche ai critici del tempo che fu, in fondo se lo meritano no? Ahahah A aprte le battute, il pezzo è molto tirato e mi impressiona più che favorevolmente, come del resto il successivo “One Day” che trova anche modo di variare sul tema proponendosi con suoni di varia influenza. Una cosa è certa. non ci si può certo annoiare ad ascoltare questi quattro musicisti, nessun brano è copia del precedente e questa è senza dubbio nota di merito.
“Not Like You” è a metà strada tra hard rock, ballata elettrica e suoni moderni, impasto che risulta essere ancora una volta piacevole grazie anche a suoni “più” ruvidi quasi metallici in un contesto comunque melodico. Il finale è tiratissimo e merita la vostra attenzione.
Attenzione che merita tutto questo “Batteries Are Not Included” che va a chiudersi con “Right Here” un lentone che ci congeda in modo seducente, qui non siamo a strappar lacrime ma a offrire qualcosa di bello, come solo veri artisti sanno fare, la parte finale è zeppelliniana e questo dice tutto.
Tirare le conclusioni è facile per me, i Wake Up Call sono maturati definitivamente, ora non resta che consacrarli con il futuro lavoro, non senza prima averli ammirati live in un tour che come sempre li vede anche su palchi d’oltralpe. Bravi ragazzi!
Klaus Petrovic
TrackList
01. To Be
02. Kill Your Dreams
03. Christine
04. Batteries Are Not Included
05. Smile
06. Just Wanna Dance
07. Let You Go
08. AssHole
09. One Day
10. Not Like You
11. Right Here
- Anno: 2012
- Etichetta: Hit Bit Records
- Genere: Hard Rock
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