Voto: 5.5

Per quanto non abbiano raggiunto gli stessi livelli notorietà di altri ensamble, gli Abhor calcano la scena black metal nostrana sin dal lontano 1995, agli albori del genere. Oltre tre lustri di carriera hanno portato al rilascio (oltre a varie demo) di cinque prove sulla lunga distanza, dell’ultima delle quali – dal titolo ‘Ab Luna Lucenti, Ab Noctua Protecti’ – mi appresto a parlare.

Sin dalla tipologia di produzione adottata, con drumming scarsamente in rilievo, chitarre dominanti su tutto ciò che le circonda e voce graffiante, si direbbe che gli Abhor puntano a rimanere legati all’old school il più possibile: svariate sono le fasi riconducibili ai lavori principali dei Darkthrone, richiamati specialmente quando il riffing si fa rallentato e morboso (‘Scent of Sulphur’, ‘Hearing Without Fear’). O meglio, tutto questo sarebbe intrinsecamente corretto se non si considera una presentissima tastiera, che solo raramente cede il passo.

Tastiera, dunque, ma non aspettatevi qualcosa di tendenzialmente sinfonico: si tratta piuttosto di una cosa alla Gehenna (quelli senza la “h” in fondo), in cui tale strumento non influenza direttamente il processo di songwriting bensì si sovrappone a esso (o almeno questa è l’impressione), andando a creare un superstrato. Il risultato non è del tutto omogeneo: laddove le tastiere osano maggiormente, andando a inserirsi prepotentemente nel muro del suono – e mi viene in mente ‘Seven Magics’ – vengono create atmosfere interessanti, horrorifiche come la band vorrebbe, mentre altrove tutto ciò stona un po’, e limita la resa di alcuni brani che altrimenti sarebbero molto validi, come la già citata ‘Scent Of Sulphur’, di per sé ottima dal punto di vista del riffing delle seicorde, o ancora ‘Wind Between Fingers’.

Gli Abhor, poi, sembrano convincere maggiormente a velocità non altissime, riuscendo a dare alla propria proposta un’intrigante connotazione malsana che nel black metal non fa mai male; le fasi più tirate, con il blast beat a farla da padrone, appaiono invece emotivamente fredde, non riuscendo ad arrivare all’anima dell’ascoltatore. Discorso a parte, ovviamente, per la conclusiva ‘Aura Ignis Aqua Tellus’, brano acustico in cui la sola voce, arcigna e malvagia, detta legge sopra un’atmosfera dal retrogusto ambient.

Sinceramente, per quanto abbia ascoltato e riascoltato questo lavoro, per me manca qualcosina per raggiungere una sufficienza piena; questo discorso non si relaziona direttamente al livello qualitativo di ‘Ab Luna Lucenti, Ab Noctua Protecti’, che di per sé meriterebbe un voto un minimo più alto, quando piuttosto al fatto che da una band con sulle spalle un’esperienza ultradecennale in genere tendo ad aspettarmi di più.

 

Francesco Salvatori

 

TrackList

  1. Golden Path
  2. Hearing Without Fear
  3. Echoes Of Desperation And Hate
  4. Paranormal Mantric Experience III- Ostium
  5. Scent Of Sulphur
  6. De Vermiis Misteriis
  7. Seven Magics
  8. Wind Between Fingers
  9. Aura Ignis Aqua Tellus
  • Anno: 2011
  • Etichetta: Moribund Cult Records
  • Genere: Black Metal

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