Voto: 7
Arrivano da Parma gli Winter Haze: Giorgia, Stefano, Low, Gianluca e Theo provengono dalle più disparate scuole e esperienze musicali: mi ha colpito il curriculum vitae del batterista Theo che dal sassofono al piano è passato, autodidatta, alla batteria! Da tanto studio e tanta varietà di personaggi non poteva nascere un gruppo ‘banale’. Gli Winter Haze già con il loro primo LP del 2009 ‘The Storm Within’ ci avevano deliziato con un power pieno di influenze prog, horror e sinfoniche. Dopo tre anni, con qualche avvicendamento nella line-up e molti concerti (anche all’estero) i nostri ci riprovano con un EP autoprodotto intitolato ‘Silent Deception’.
‘Cross the Sea’ si apre con il tema centrale della canzone suonato da Giorgia con un sax, bello e di atmosfera. Il pezzo si snoda su un mid tempo molto melodico, a tratti epico; poco adatto ad aprire un disco o un concerto ma piacevole. Con ‘Vacuum’ si cambia subito rotta: l’impatto è quello di ‘Holier than thou’ dei Metallica con inserti growl del tastierista Stefano; la voce di Giorgia ci ricorda che stiamo ascoltando gli Winter Haze ma non siamo davanti al solito power metal sinfonico nord europeo, bensì si viaggia su binari decisamente heavy metal con buoni risultati.
‘Silent Deception’ è la title track dell’ extended play giocata tutta sul contrasto della voce lirica di Giorgia ed il growl di Stefano, con un chorus bellissimo dove anche il batterista Matteo si cimenta al microfono. Qua l’influsso degli ultimi Nightwish è marcato ma il risultato è pregevole anche se la parte finale sarebbe da ampliare, lascia un po’ di amaro in bocca quel finale mozzato… Chiude le danze ‘The Watchmaker’ che dopo una intro degna del migliore King Diamond prosegue su atmosfere dark-gotiche; peccato che la qualità della canzone non sia eccelsa e si arriva alla fine senza un sussulto emotivo.
Bene quindi l’esecuzione, buona la produzione e la cura dell’immagine (c’è anche un bel teaser del disco su Youtube); se dobbiamo parlare di un difetto diremmo che c’è molta disomogeneità dei quattro pezzi registrati; non c’è un filo conduttore ma tante belle idee a volte ben rappresentate a volte meno. Con questo EP gli Winter Haze ci dicono che stanno maturando e sono alla ricerca di una precisa strada artistica da intraprendere. A me piacciono più quando accantonano la parte sinfonica e lirica, più heavy e meno ridondanze insomma. Promossi comunque, in attesa di una nuova prova sulla ‘lunga’ distanza.
Filippo Marroni
TrackList
- Cross the sea
- Vacuum
- Silent deception
- The watchmaker
- Anno: 2012
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Power/Heavy Metal
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