Voto: 8.5

Il progetto Wind Rose nasce a Pisa nel 2004 da Claudio Falconcini (chitarra), Daniele Visconti (batteria) e FedericoMeranda (tastiere). Le tre colonne portanti della band vengono affiancate da numerosi musicisti, finché nel 2006 trovano la stabilità della line up con Francesco Cavalieri (voce) e Alessio Consani ( basso).

Si lasciano alle spalle un demo e arrivano al primo lavoro completo : “Shadows Over Lothadruin”. Quest’ ultimo è un concept album basato su una storia fantasy, creata dallo stesso Claudio Falconcini, caratterizzato da atmosfere epiche dai suoni tipicamente progressive, volti in certi casi anche al power .

L’album si apre con la breve “Awakening” che narra la vicenda, segue poi “The Endless Prophecy”. Potente, orecchiabile e soprattutto con un refrain molto melodico e d’impatto è un ottimo brano d’apertura.

La successiva “Siderion” mantiene le sonorità precedenti introducendo inoltre, componenti medievali ed epiche in cui la drum session viene mantenuta energica . “Son Of A Thousand Nights” e “Moontear Sanctuary” sono due meravigliose ballad. L’intro della prima viene lasciato alla creatività di Federico, che riesce a creare una dolce atmosfera con le note del piano originando una traccia melodica, molto rilassante e di piacevole ascolto; la seconda invece, ha delle sonorità medievali, e si tratta di una traccia molto semplice ed essenziale.

Arriviamo a “Majesty”: una traccia di transito, ovvero riprende le sonorità delle ballad, le combina con le sonorità decise degli altri brani, creando un mix di tranquillità e melodia nelle strofe e di intensità ed energico trasporto in bridge/ritornelli. Con “The Fourth Vanguard” e la successiva “Oath to Betray” cambiamo nettamente registro.

La prima si fa strada con riff massicci, batteria marziale e una vocalità che sposa perfettamente la base ritmica proposta, soprattutto in corrispondenza dei cori dai caratteri tipicamente epici; la seconda fa intuire una venatura progressive per la parte strumentale, in cui la voce, orientata verso tonalità più basse, risulta più a suo agio, coinvolgente e accattivante. La conclusione viene lasciata a “Close To The End”, niente di nuovo rispetto a quanto detto per le precedenti. Ci inganna con la tranquillità delle strofe finché in corrispondenza di ritornelli, assoli e bridge, i suoni divengono più duri e determinati con l’entrata delle distorsioni e della batteria. Questo contrasto mi è piaciuto molto in più è una traccia che nei suoi 11 minuti ha numerose variazioni, racchiudendo tutto quello che è stato “trattato” nell’album.

Symphony X Blind Guardian sono chiari punti di riferimento per i nostrani Wind Rose, che ne traggono spunto per creare qualcosa di personale ed innovativo . Di certo è un album molto particolare, quest’alternanza tra brani potenti e ballad, tracce strumentali o esclusivamente narrate, tutto addizionato a queste sonorità molto ricercate, contribuiscono a creare un album molto particolare. In generale posso affermare che questi ragazzi sanno quello che fanno e lo fanno molto bene, hanno delle buone idee e indiscusse capacità tecniche, il cui risultato è un prodotto davvero ottimo, curato sotto tutti i punti di vista.

 

Micaela Kiske Messina

 

TrackList

01. Prelude

02. Endless Prophecy

03. (The Tournament)

04. Siderion

05. (The Grand March)

06. Son of a Thousand Nights

07. The Fourth Vanguard

08. (Dark Horizon)

09. Majesty

10. (The Havoc)

11. Oath to Betray

12. Led by Light

13. (Sacred Fount)

14. Moontear Sanctuary

15. (Vererath)

16. Close to the End

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: Bakerteam Records
  • Genere: Power Metal

 

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