Voto: 7.5
Igor Gianola e Francesco Jovino, agli occhi di chi ascolta heavy metal, non sono proprio due perfetti sconosciuti, essendo parte ormai da anni della squadra di Udo Dirkschneider, ma essendo due musicisti che vivono e respirano rock ogni giorno della loro vita, non dovrebbe sorprendere il fatto di trovarli insieme anche negli Alto Voltaggio, band nata nel 1998 proprio da un’idea di Gianola stesso, e che raccoglie nella sua lineup musicisti con alte referenze in egual misura; alla voce Franco Campanella, il cui bagaglio tecnico è affiliato a collaborazioni con musicisti del calibro di Phil Collins, Bobby Kimball e Ian Paice; Nic Angileri al basso (Gottard, Jorn Lande, Ivan Cattaneo, Francesco Baccini e altri), senza considerare gli stessi Jovino e Gianola che oltre a Udo vantano collaborazioni passate e attuali di tutto rispetto.
Girando sui palchi di molti paesi, gli Alto Voltaggio in 600 live show, portano un repertorio di classici del rock anni 70 e 80, mentre sul nuovo album “Battito Ribelle”propongono una serie di inediti più qualche rivisitazione che andremo a scoprire.
Dopo il rituale intro “Kokopelli” è il rock severo di “Spirito Libero” a spianare la strada lastricata dalle massicce chitarre di Gianola che si appoggiano sul compatto strato ritmico dato dalla quadrata batteria di Jovino e dal basso di Angileri, quadro completato dall’ugola rauca di Campanella che dà quel tocco di rozzezza gradita, il tutto, è bene precisarlo, cantato in lingua italiana, idioma che non stona per niente in questo contesto.
Si fanno più accigliati i tempi su “Battito Ribelle”, song che rimembra i Motorhead più aggressivi con Campanella che in questo contesto sembra quasi un Lemmy con voce rinvigorita, trascinandosi dietro tanto di quel ritmo da scatenare il putiferio sotto il palco. Contenuta ma sempre carica d’intensità “Sono il tuo demone” determinata nel suo claudicante incedere in passi quasi da mondo parallelo, tentatrice quanto basta per farsi ascoltare e apprezzare. Chiusa questa parentesi più mistica, si riprende a rockeggiare allegramente con il singolo “Cretino di Talento”, song dai contenuti ironici che trascina piacevolmente per il suo sapore autentico, magari datato, ma piacevolmente attraente come si confà a una canzone rock. Gianola si supera come sempre nei suoi riffs e solos che non lesina neanche in questa occasione, in cui esce tutto allo scoperto la sua radice stradaiola che gli ha permesso di essere un musicista di punta a livello internazionale.
Si approda su morbidi lidi con la semiballad “Regina dell’Inferno”, carta giocata forse per accattivarsi le attenzioni del pubblico femminile, più portato senza dubbio alle emozioni, e al tempo stesso strizzatina d’occhio verso un lato musicale più commerciale, tenendo saldi comunque i piedi nelle staffe del rock. Altra parentesi chiusa perchè è il sound a la Ac/Dc che domina il pentagramma di “Canguro Rock”, titolo che già in partenza dovrebbe far capire a cosa si va incontro ancor prima che lo stereo ci porti in presenza di quella che è appunto una di quelle song nate per far divertire la gente al primo accenno di nota, scopo che in fondo è quello che si prefiggono di fare gli Alto Voltaggio da sempre.
Anche chi è più avvezzo ai suoni preponderanti in stile Zakk Wylde potranno trovare pane per i propri denti con la robusta “Umanimale”, aperta da un intreccio southern country chitarristico per poi andare avanti in un crescendo di potenza in cui la chitarra è la protagonista quasi assoluta, degna sorella di quella del corpulento guitar man del New Jersey. Gli Alto Voltaggio si distinguono come detto all’inizio per presentare sui palchi classici del rock, e anche su supporto ottico rimarcano questa loro intenzione non in maniera del tutto “scolastica” dove le cover odorano di uguale senza nemmeno uno spunto di sound personale, ma bensì ridipingendole a livello lirico, ed ecco che “Living After Midnight” dei Priest diventa “Voglio la mia birra”, manifesto d’amore verso la triplice alleanza che da sempre comanda il mondo dell’hard’n’heavy; sesso, rock’n’roll, alcool. “Cono Gelato”, ripresa da uno degli show dal vivo, nient’altro è che la famosa “Lick It Up” dei Kiss e, sempre dal vivo, è ripreso il classico di Patty Pravo “Pensiero Stupendo”. Chiude la parata lo strumentale “Take Off”, in cui Gianola dà prova del suo talento alle sei corde.
“Battito Ribelle” è un disco eterogeneo che affonda le sue radici negli aspetti più variegati del rock e sarà quindi di utilità a chi non ha mai smesso di amare le vecchie sonorità e ama allo stesso tempo quelle più recenti; un disco che si fà ascoltare volentieri in una serata tra amici o durante un viaggio in macchina, sicuramente un pretesto per coloro che non cercano troppi arzigogoli nella musica. Se vi riconoscete in questa categoria, “Battito Ribelle” è quello che può accontentarvi.
Francesco “Running Wild”
TrackList
01. Kokopelli
02. Spirito Libero
03. Battito Ribelle
04. Sono Il Tuo Demone
05. Cretino Di Talento
06. Regina Dell’Inferno
07. Canguro Rock
08. Umanimale
09. Voglio La Mia Birra
10. Cono Gelato – live
11. Pensiero Stupendo – live
12. Take Off
- Anno: 2012
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Hard Rock Heavy Metal
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