Confesso la mia sbadataggine assoluta, quando mi è arrivato questo cd dei The Rainbird non ho dato molto peso alla copertina, ora che l’ho estratto dalla polverosa pila dei cd in attesa di recensione mi accorgo che la donzella ivi ritratta altri non è che Teri Blackcherry nostra rocker del mese nel luglio 2011 e carissima amica del sottoscritto. Finita questa introduzione da gossip, veniamo a ciò che ci interessa e cioè la band in questione, band che non è certo composta da novellini e che formata nel 1998 aveva esordito nel lontano 2002 con un promo dal titolo “Assassin’s Night” al quale però non fece seguito altro. La band è composta da autentici rocker, i quali solo per scrivere la loro biografia mi porterebbero via oltre mezza recensione, ve li nomino poi scoprirete da voi tramite i vari motori di ricerca e social network la provenienza e le band con cui hanno collaborato. Simone Carabba (vocals e backing vocals), Fabrizio Bonanno (guitars e keyboards), Davide Gallletti (basso) e Maurizio Depalo (drums).

Come descritto nella biografia la band propone del sano hard rock anni 70/80 senza cercare nulla di nuovo ed originale, il che fa onore agli stessi componenti, andiamo dunque a sentire come ce lo propongono. Volume al massimo e start to play!

L’inizio è assai promettente, “Stop on the Way” ci riporta agli anni d’oro dell’hard rock, quello genuino suonato con passione, e sia pure la produzione non sia eccelsa per un prodotto simile, si lascia piacevolmente ascoltare. Bella anche “Old School Rebel“, titolo azzeccatissimo per un brano frizzante in cui la chitarra di Fabrizio Bonanno si esalta in riff ed assolo di classe. Belli i chorus, anche se forse la voce di Simone Carabba non è il massimo per il genere e non me ne voglia, ma son impressioni mie.

In “Timeless Dream” si continua a sognare la california o le highway americane, magari con una bella bionda (intesa come birra, che avete capito..) a farci compagnia! Ovviamente anche in questo brano Bonanno la fa da padrone domando la sua guitar e avvincendo l’ascolto.

Eccoci a “Blackcherry“, che abbia qualcosa a che vedere con la nostra Teri? Mi sa di sì, solido hard rock melodico dal facile refrain, ottimo per le radio americane. Peccato che in Italia le radio passino solo immondizia altimenti questo brano lo avremmo sentito spesso in rotazione.

Buono il lavoro offerto anche da Galletti e Depalo nelle parti ritmiche, ma come dicevo in precedenza nessun dubbio sulle qualità tecniche della band.

Più elaborata “Fear City“, e lo intendo come esecuzione sonora rispetto alle precedenti più “frivole” e da airplay, la definirei whitesnakiana se i si passa il terribile termine.

Si torna su sonorità più dirette in “Sweet Devil and Rock’n’Roll” altro brano dalle grandi potenzialità commerciali che fonde sani ritmi hard rock con un chorus cantabilissimo e i soliti solos di pregiata fattura, tra i migiori dell’album!

Comincia fischiettando “Your Doll” (ci sia dietro una donna con tutti questi titoli?) per poi aprirsi a del sano hard rock, ma rischio di diventare ripetitivo perchè più o meno i brani seguono una linea comune, che è assai piacevole e mostra, nell’impossibilità di esser originali, tanta voglia di divertisrsi e divertire suonando, cosa non da poco in un mondo di finte rockstar (che poi ci credono anche..) come quello italiano.

My Morning Star” è più riflessiva e melodica, quasi una ballad anche se non la si può considerare tale al 100%, molto affascinante in ogni caso mentre la successiva “Assassin’s Night” ha suoni più metallici sempre su una struttura hard di base, e sempre fantastici giochi di chitarra di Fabrizio, un vero guitar hero!

Il trittico finale vede “Waiting for You“, hard rock metallizzato, “Follow the Rain” breve in acustico ed emozionante, e la chiusura di “The Tiger Dreams” con ospite alla chitarra Paolo “Bomber”, che riporta tutto sui binari esplosivi dell’hard rock settantiano vicno a miti come Deep Purple e compagnia bella. E così mentre la tigre emette il ruggito finale arrivo alle mie conclusioni.

Gran bel disco, che sicuramente avrà impegnato molto nel lato compositivo vista anche la durata dei singoli brani. Però lascia sempre l’impressione che manchi il tocco vincente pur avendo pezzi da airplay, lo sò sembra un controsenso dire questo, ma è il mio pensiero dopo l’ennesimo ascolto, sembra quasi dirci: Vorrei ma non posso! Eppure classe ce ne è da vendere, sicuramente piacerà agli amanti del genere perchè c’è tanta passione oltre la tecnica ed a volte quella conta di più. Consigliato comunque, in attesa del prossimo che potrebbe essere memorabile, sperando solo di non dover aspettare altri dieci anni!

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

01. Stop on the Way

02. Old School Rebel

03. Timeless Dream

04. Blackcherry

05. Fear City

06. Sweet Devil and Rock’n’Roll

07. Your Doll

08. My Morning Star

09. Assassin’s Nights

10. Waiting for You

11. Follow the Rain

12. The Tiger Dreams

 

  • Anno: 2011
  • Etichetta: Injun Records
  • Genere: Hard Rock

 

Links:

Spotify

Facebook

 

Autore