Voto: 8
Formatisi nel 2000, i romani Surgery (da non confondere con l’omonimo combo noise rock americano che incise una manciata di lavori per Amphetamine Reptile negli anni Novanta) arrivano al terzo album, l’attesissimo Reset, che esce per Altipiani con distribuzione Audioglobe, mentre la promozione è curata da Promorama. 14 tracce, le più mature ed evolute del gruppo, che coniugano potenza devastante e melodie intimistiche, ritmi forsennati e passaggi più ragionati, la freddezza della musica elettronica/industriale e la forza lirica della canzone popolare. Un esempio di queste dicotomie, di questo passare da un estremo all’altro in uno spettro sonoro comunque piuttosto ampio, è rappresentato dalla title track, dove si incontrano suoni electro/noise e metal/rock industriale, con la doppia voce di Daniele Coccia e Cristina Badaracco a declamare un testo dal sapore metafisico, contrapposta a “La ballata dei caduti“, cantata dalla voce solenne, quasi teatrale, di Coccia, accompagnata dal magico pianoforte di Eric Caldironi (En Plein Air e Il Muro del Canto). Molto azzeccata la scelta di alternare il cantato in inglese a quello in italiano, con le due lingue equamente distribuite all’interno del disco. Tra l’altro, tale decisione segnala differenze non solo prettamente linguistiche, com’è ovvio, ma anche musicali fra le canzoni in inglese e quelle in lingua madre. Scorrendo la scaletta, “Enemy Domine” suona un po’ come un incrocio tra Depeche Mode e Rammstein, “The Metro” è una brillante cover del famoso brano dei Berlin, gruppo new wave californiano che con quel singolo del 1983 raggiunse il successo planetario, e “Il galeone” è l’adattamento in chiave moderna di un canto anarchico scritto da Belgrado Pedrini nel 1967. Esemplare il testo originale (che resta invariato), di cui riporto uno stralcio:
Remiam finché la nave
si schianti sui frangenti
alte le rossonere
fra il sibilar dei venti!
E sia pietosa coltrice
l’onda spumosa e ria
ma sorga un dì sui martiri
il sol dell’anarchia.
(“Rossonere” si riferisce alle bandiere anarchiche: per la precisione, il rosso e il nero sono colori associati all’anarco-sindacalismo/NdA). Tornando alla musica, “Fino all’ultimo respiro” è un pezzo antimperialista su trancianti note industrial, create con maestria dal chitarrista Dario Casadei, dal bassista Daniele Antolini e dal dj/sampler Matteo Castaldi, “Un dolore fa” gioca con varie soluzioni ritmiche e, liricamente, lascia un retrogusto amaro, mentre “Eye for an Eye” è un miniracconto cyberpunk in musica, caratterizzato da ritmi veloci, vocals al vetriolo e arrangiamenti elettro-sinfonici. Con “Habitat” siamo investiti da una tempesta industrial-metallica di stampo Ministry, a supporto di un testo (apocalitticamente) ambientalista. Vi segnalo anche il relativo videoclip, che mostra, pur se per brevi sequenze, anche il look dei nostri, con le nuove maschere create da Sergio Stivaletti, collaboratore, tra gli altri, di Dario Argento, Lamberto Bava e Michele Soavi. “Mercalli” sperimenta con elettronica, suoni dub e rumorismo, per un risultato davvero virulento e, in linea con il titolo, tellurico, poi ci sono i due remix conclusivi: quello di “Enemy Domine“, a cura di Thomas Rainer degli austriaci Nachtmahr, maestri dell’EBM e della musica techno industrial, e quello di “Habitat“, firmato da Sebastian Komor, collaboratore di Icon of Coil e Zombie Girl, che suggellano il cd con sonorità digital hardcore assolutamente deflagranti. Un lavoro consigliato a tutti gli appassionati di un genere che, nel caso dei Surgery, non è solo “caos organizzato”, ma anche thinking man’s music, ossia musica per teste pensanti. Ogni riferimento agli ottimi testi scritti – o reinterpretati – da Daniele Coccia è puramente… voluto!
Costantino Andruzzi
TrackList
01. Reset
02. Fino all’ultimo respiro
03. Enemy Domine
04. Il galeone
05. Nel nome del fuoco
06. La ballata dei caduti
07. Non posso dormire
08. The Metro
09. Un dolore fa
10. Eye for an Eye
11. Habitat
12. Mercalli
13. Enemy Domine (A Girl and a Gun in a Club Remix by Nachtmahr)
14. Habitat (Melt Remix by Sebastian Komor)
- Anno: 2012
- Etichetta: Altipiani/Audioglobe/Promorama
- Genere: Electro/Noise e Metal/Rock
Links: