Voto: 6.5
Parlare degli Splatters è come entrare in un modo variegato e giocoso della musica, il loro stile è a cavallo tra il glam-punk/rock. Il loro nuovo full-lenght ‘Fear of the Park’ è un connubio di energia, con un pizzico di ironia che non guasta mai per una band che si presenta con queste credenziali.
Si parte con ‘L’intro’ del full-lenght, poche note di piano introducono una voce spettrale e inquietante di un clown.. che sembra dia spettacolo agli spettatori presenti.
Killer Clown, riffone di guitar estremamente melodico e coinvolgente, armonicamente il brano si presenta costruito molto bene, il chorus si presenta amalgamato e l’interludio del brano risulta azzeccato.
Welcome to Zombieland, meno male che fanno glam-rock e derivati.., quà il brano si presenta con un riffone thrash metal vecchia scuola!!, non mi piace moltissimo il chorus anche se armonicamente ammetto che si presenta molto vario nella costruzione accordale con l’interposizione di cori che risultano efficaci.
Here Comes The Monsters, riffone guitar in open string molto melodico e di facile assimilazione, la strofa si presenta bella con gli appoggi dati dalla batteria durante la linea vocale, non mi entusiasma l’assolo guitar.. però risulta inserito bene, purtroppo questo brano ha un chorus che più che un chorus risulta un corollario aggiunto, un peccato.. perchè lo si poteva sviluppare meglio.
Die In A Leather Jacket, l’intro di batteria è costruito con molta intelligenza ritmica, il proseguo stesso dell’evoluzione ritmica della batteria non è eccezionale.., mi piace la strofa di questo brano, il chorus lo trovo monotono e poco incisivo, verso metà brano un interludio di guitar traccia una speranza ottimista nella ripresa di questo brano che purtroppo non decolla. Il primo ‘guitar solo’ non è entusiasmante, il secondo ‘guitar solo’ risulta carino, ma si poteva fare qualcosa di più.
Hope mi sembra la parodia di ‘Poison di Alice Cooper’, la strofa trae molta ispirazione..; il chorus risulta convincente supportato da un grande assolo di guitar, il brano risulta un pò atipico nella costruzione, e non sò se sia un bene o un male.
Why Do parte come una grande ballatona con la guitar che crea atmosfere incredibili e suggestive, per
poi partire a bomba nella seconda parte come un treno, secondo me l’aggancio tra le due parti del brano non è il massimo, ma ammetto che è un buon brano dove presenta spunti interessanti.
Sinner Heaven è un brano che non decolla, poi ci sono delle parti di guitar veramente discutibili, io non sò se siano state fatte apposta o meno, però evidenziano dei problemi oggettivi..
Lucky 13, la mia preferita in assoluto, il capolavoro della band a mio modo di vedere, ha tutto questo brano, non gli manca niente, parti vocali super, guitar collaudata, basso iper presente e drums che crea ottime ritmiche, perfetta.
Minotaury, anche questo brano non decolla, ha un chorus non eccezionale, l’unica cosa che si salva è l’inizio del brano, dove è suonato senza ritmica guitar con il basso bello presente che crea ritmiche uniche, per il resto il brano non l’ho trovato esaltante.
Dark Way sarebbe anche un bel brano, però ha la guitar che risulta troppo invadente per un brano del genere, e anche alcune scelte di note risultano discutibili. Il pianoforte è molto bello.
Le conclusioni finali sono che gli Splatters sanno suonare bene il loro stile musicale, in molti punti più che un
gruppo glam-punk/rock sembrano un gruppo thrash metal nell’impostazione guitar.. e posso dire che sono meglio di tanti gruppi thrash di prima ora.., devono limare alcune cose in particolar modo nei chorus e in alcune scelte di soluzioni guitar all’interno dei brani.. per il resto, il full-lenght che ho ascoltato presenta degli spunti interessanti, c’è ancora un pò da lavorare per poter denifirvi ulteriormente.
Pier Paolo Lunesu
- Anno: 2012
- Etichetta: Atomic Stuff
- Genere: Glam/Punk Rock
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