Voto: 8

Non c’è che dire. Dopo il debutto datato ottobre 2010, gli A Total Wall dimostrano ancora una volta di essere un gruppo che sa quello che vuole e capace di sviluppare un progetto tecnicamente molto valido, nonché estremamente coerente rispetto a quanto avevamo ascoltato nel recente passato. Senza alcun dubbio. Nativo di Milano e risalente ad appena tre anni or sono, il progetto è capitanato da un duo (Umberto Chiroli alle chitarre, Davide Bertolini alla voce e batteria) capace di produrre un muro sonoro di grandissimo impatto e di ragionato impeto, figli di un math/death metal chiaramente influenzato da Meshuggah e Gojira sul lato progressive, e da Lamb Of God su quello maggiormente groovy. Quindi, estremi sicuramente e a tratti persino brutali, ma non per questo incapaci di affidarsi ad inserti melodici raffinati e profondamente evocativi.

Scendendo nel dettaglio, l’opening è affidata, forse erroneamente, a “Resuscitator”, un brano che a mio modo di vedere suona di sicuro molto duro, ma allo stesso tempo troppo scontato e ripetitivo. Proprio per questo motivo avrei evitato di collocarlo in apertura di un disco che andando avanti si rivela molto più variegato di una premessa probabilmente poco incoraggiante per l’ascoltatore. A seguire troviamo “Incide”, un pezzo che sembra partire sulla falsariga del precedente, ma che ben presto si arricchisce di intermezzi melodici e cambi ritmici decisamente apprezzabili, come anche della superba alternanza tra growl e clean vocals. Trascorrono poco più di quattro minuti ed eccoci arrivare ad “Unexpected”, traccia che con la sua intro scandita da delicati arpeggi sembra concedere il primo break all’intero lavoro, salvo poi rientrare mano a mano nei ranghi disegnando atmosfere cariche di pathos, intramezzate da violenti strappi in stile death. In precedenza si diceva dei Meshuggah. Ebbene, chi, come il sottoscritto, è un grande amante della band guidata da Jens Kidman, non può non avvertirne l’influsso nella successiva “No Error”, ed in particolare nel multiforme e discontinuo riff d’apertura. Veramente ben costruita e coinvolgente, soprattutto in relazione alla notevole complessità compositiva. In chiusura ecco “To Do”, la più lunga con i suoi sette minuti e mezzo, ma comunque assai godibile proprio in relazione alla straordinaria capacità di questi due ragazzi di saper far convivere all’interno della medesima canzone linguaggi differenti, capaci di toccare soglie altissime in tema di varietà, qualità e quantità.

Arrivati alla conclusione di questo breve ma intenso viaggio, non si può quindi non consigliare l’ascolto di questo disco sia a chi ama il metallo senza fronzoli, sia a chi impazzisce per i tecnicismi di elevata fattura. Tanto meno non è possibile non pronosticare per gli A Total Wall un futuro pregno di soddisfazioni, o quantomeno augurarglielo con sincerità e ammirazione.

 

 

Davide Khaos

 

TrackList

1. Resuscitator

2. Incide

3. Unexpected

4. No Error

5. To Do

 

  • Anno: 2011
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Math Death Metal

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