Voto: 7
Ecco sulla mia scrivania gli emiliani At The Dawn precisamente dalla mitica Imola (BO), cittadina che vanta una lunga e ricca tradizione metal. Progetto che nasce dalla mente di Michele Viaggi con l’intento di proporre un power metal melodico senza troppe presunzioni e con una propria personalità. Bene, il mio stereo scalpita, disco inserito, alzo il volume e sentiamo cosa hanno da dirci questi ragazzi…play !!!!
“Prelude“, come dice il titolo stesso, è l’opener del disco, 1’47” di preludio strumentale che si pone come un inno alla carica prima dell’esplosione con l’omonima “At the dawn“; brano diretto e melodico che fa decollare nel migliore dei modi il disco, yeah!!
Proseguiamo con “Red baron’s kiss“: spari, aerei da caccia, siamo nella trincea gente! Brano ben scandito, con un bel ritornello che si stampa nella testa grazie alle chitarre dai ritmi davvero coinvolgenti, direi un buon arrangiamento!
“Winter Storm” brano tendente al power/prog, e questo lo dimostra i breaker seguiti dai cori nella parte del ritornello e non solo.
“Balthazar” torna la melodia a farla da padrona su questo pezzo che si lancia con un tema di chitarra per poi sfociare in un riff molto epic, per poi rallentare su un ottimo pathos di voce/tastiere e batteria e proseguire a tutto volume sul ritornello epico da cantare a squarciagola, questa un pò la struttura della song. Semplice, riff giusti e azzeccati, e alto il volume!!
“Countdown to infinity” personalmente una tra le tracce migliori del disco, sia come arrangiamento, che come riffs!!
Ci avviciniamo alla fine di questo, finora, buonissimo lavoro, con “Wake up at dusk” brano che inizia con chitarra e voce, quasi da “cantastorie”, una delle caratteristiche delle migliori power metal songs, e infatti, il resto del brano lo dimostra! Pezzo, schietto, diretto e bello carico!
Ultimo brano signori, chiude le danze “Ary’s melody” il carillon finisce di suonare ma i demoni sono in agguato! Una end-song strumentale che si lega al preludio, concludendo in qualche modo, la storia che ci viene raccontata dagli At the Dawn in questo loro lavoro di otto tracce ben strutturato!
Bene, per essere un primo lavoro in studio, direi che le idee e la coerenza sul genere prefissato, ci sono tutte!! Come altri requisiti quali: melodia, tecnica e soundwrithing.
Come ci hanno descritto nella loro biografia, gli At the Dawn, mirano ad una metal band dalle molteplici sfaccettature, senza la presunzione di poter narrare qualcosa di nuovo in un genere che ormai ha detto tanto, ma cercando ugualmente di non essere scontati e di non cadere nell’errore delle tante band che privilegiano la tecnica alla melodia, che, a mio parere, di tecnica ne hanno dimostrata anche se (correggetemi se sbaglio ragazzi) la drum machine…si sente !! ehehhehehe non è questa la cosa che decide l’esito finale del mio giudizio, e la riuscita dell’album, ci mancherebbe!! Purtroppo il mio cuore Rock n Roll e il mio cervello ormai con pochi neuroni rimasti, sono ai tempi dei Led Zeppelin, dove la tecnologia non esisteva come oggi! Parentesi di cazzate chiusa immediatamente, complimenti ragazzi !! Davvero un buon lavoro, per essere un debutto!
Il sottoscritto e Italia Di Metallo, consigliano gli At the Dawn a tutti i metalheadz e non solo !! Supportate il metal tricolore, sempre !!!!
Nik Capitini
TrackList
1. Prelude
2. At the dawn
3. Red baron’s kiss
4. Winter storm
5. Balthazar
6. Countdown to infinity
7. Wake up at dusk
8. Ary’s melody
- Anno: 2012
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Power Metal
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