VIBRATACORE – Good Morning Pain

Voto: 7.5

La copertina di un rosso scuro marmoreo e al centro una striscia nero corvino sulla quale spicca uno scheletro umano rannicchiato crea di per sé un forte impatto visivo. E’ così che i Vibratacore, band di Teramo composta da Andrea (voce), Fango (chitarra), Marco (batteria) e Lorenzo (basso) presentano il loro quarto lavoro in studio e tornano a far parlare di sé dopo sei anni.

Si intitola “Good morning pain“, un mcd di cinque brani che spazia tra varie tonalità di hard core, post-core e metal estremo, per un totale di circa tredici minuti. Non si tratta del solito ormai noioso e tediante ritmo che impatta solo per il suo effetto sonoro, senza arte né parte quasi fastidioso che non ha una vera direzione. Sono ben lontani da proporre i soliti brani lunghissimi studiati solo per fare del casino senza né capo né coda. Il lead di Doomsday è tutto un programma. Si apre il sipario con voce assordante, tanta chitarra basso e batteria attraverso un andamento marcato a colpi di note devastanti. In Faithless, feat. Teg dei Beyond Murder, le digressioni della voce di Andrea sono molto più marcate, poi si riprende fiato dopo un inizio incalzante e d’impatto. Confident Liar è un po’ diverso dagli altri due ma tra tutti è insieme a Faithless e Ciuwetta uno dei brani che mi ha convinto di più. Una eco elettronica di suoni metallici rendono l’atmosfera molto cupa con l’ausilio della chitarra di Fango che intona un leit motiv più blando. C’è un tentativo di sperimentazione, seppur mantenendo i canoni principali dell’hard core hold school americano, poiché ci sono riferimenti al più moderno panorama metal core. Good Morning Pain, che vede Paolo Di Rocco come collaboratore, ricalca la linea del brano precedente ma è più cadenzata e malinconica. Ciuwetta chiude l’album con musica di nuovo ritmata come in apertura che mi convince di più poiché è più corta delle altre ed è un concentrato di voce abrasiva e ritmo prorompente che riassume il senso di tutto l’album.

Ilaria Degl’Innocenti