Voto: 9

Ci sono cose che a volte sfuggono alla normale storia che potrebbe avere una band, la storia degli Evil Never Dies (E.N.D.) è senza dubbio una di quelle. La band napoletana infatti nasce nel lontano 1990, e solo nel 1995 vede la luce il primo demo dal titolo “State of Dismal Woe“, seguito nel 1998 da “E.N.D.“.  Come in ogni band da così tanto tempo attiva i cambi di line up sono all’ordine del giorno, tanto che per arrivare al terzo demo si dovrà aspettare il 2008 quando esce “Today is the Day“, i cambi di formazione proseguono fino a questo nuovo “De Maleficiis” che vede la luce alla fine del 2011 con al basso la presenza esterna di Raffaele Lanzuise dei Nameless Crime. Finalmente a inizio 2012 la line up sembra trovare un assetto speriamo definitivo che vede: Domenico Costagliola (voce), Salvatore Romano (chitarra), Fabio Di Tullio (chitarra), Felice Savarese (batteria) e Daniele Galasso (basso). Felice e Salvatore sono gli unici due membri fondatori che hanno attraversato tutta l’epopea della band, aggiungendo che seppur autoprodotto questo Ep ha un artwork di tutto rispetto curato dallo stesso Felice con estrema cura, passiamo alla parte musicale dello stesso.

Come si evince il nome della band ci riporta adun brano degli Overkill, e non è assolutamente un caso visto che la band è tra le influenze principali della band campana. Come del resto gli Slayer fanno capolino ripetutamente in queste cinque tracce, a partire da “It Waits, Watches, Meditates, Attacks! (Kills!)” una vera e propria bomba che vi esploderà tra le mani, un assalto sonoro degno di tale nome. Voce equilibrata , chitarre serrate e ritmo sostenutissimo tra cambi di tempo e velocità frenetica. Grande biglietto da visita.

This Is A Country For Old Men” per un pò sembra premere il pedale del freno, ma è solo una pia illusione perchè dopo qualche stacco più “moderno” si ritorna a pestare duro accelerrando senza limite alcuno come da lezione della vecchia scuola, riff tiratissimi e vigore assoluto. Cazzo ragazzi, è incredibile come una band simile sia ancora relegata nell’underground più totale, spero che anche grazie alla mia recensione avrete voglia di conoscerli, perchè meritano davvero tanto.

Eccoci a “The Furious River” e qui signore e signori tanto di cappello, io spero vivamente che qualcuno si prenda la briga di ascoltare questi ragazzi, e parlo oltre che dei kids anche di chi ha un’etichetta, esce tanta roba spacciata per valida e non posso accettare che gli E.N.D. restino nel limbo degli sconosciuti o quasi, qui c’è classe da vendere! Sentite le chitarre in questo brano roba si di altri tempi, ma tempi che per ogni buon amante del thrash non sono mai passati, pur nella sua lunghezza il brano sembra brevissimo stante gli incredibili cambi di tempo che rivoluzionano continuamente l’asse del brano. Fantastici!

Estasiato da cotanto splendore arrivo a “Cooling-Off Period“, la potenza messa in musica, altra traccia devastante che se ascoltata al massimo volume tirerà giù le pareti della vostra camera e vi ritroverete direttamente sul palco con loro. Assalto tipicamente slayeriano ma con tanto marchio di fabbrica E.N.D. Produzione di alta qualità, non ci sono sbavature, molto meglio di tanti altri prodotti che escano per label, non hanno lasciato nulla di intentato per arrivare diretti all’olimpo, e se lo meritano. Sarò ripetitivo ma ragazzi se non mandiamo in orbita una band così allora si può veramente far festa, non hanno nulla da invidiare a band dal nome altisonante ma che ormai non ha più nulla da dire.

Dispiace quasi che l’Ep sia composto di soli cinque pezzi, mi auguro veramente che al più presto possano uscire con un full-lenght, le capacità e la voglia non mancano di certo, qui non siamo di fronte ad un gruppo di pivellini (credo si sia capito) ma ad artisti completi e validissimi sotto ogni punto di vista. “Normality?” chiude quello che al momento risulta uno dei migliori prodotti usciti nel nuovo anno, almeno per le mie orecchie e chiude alla grande. Spettacoloso inizio con un riff thrash originalissimo e ritmo serrato a far da accompagnamento alla voce devastante di Domenico. Non c’è mai un calo di ritmo, non si lascia mai pensare si cerca solo di arrivare alla fine vivi ma non sarà facile, non riesco a trovare altre parole, ascoltate, diffondete e soprattutto comprate questo gioiello del thrash tricolore, non avrete di che pentirvi!

 

Klaus Petrovic

 

TrackList

1. It Waits, Watches, Meditates, Attacks! (Kills!)

2. This Is A Country For Old Men

3. The Furious River

4. Cooling-Off Period

5. Normality?

 

  • Anno: 2011
  • Etichetta: Autoprodotto
  • Genere: Thrash Metal

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