Voto: 10

A due anni di distanza da Eve, nuovo disco e nuovo capolavoro per gli Ufomammut. La loro sesta fatica esce per la prestigiosa Neurot Recordings – casa madre di NeurosisShrinebuilderA Storm of Light, tra gli altri – in formato CD, mentre il vinile è pubblicato da Supernatural CatOro: Opus Primum è il primo capitolo di un concept album strutturato in 10 movimenti, «che devono però essere considerati come una singola traccia in cui i temi musicali e i suoni si mostrano e nascondono, mutano ed evolvono, stratificandosi e incrementando progressivamente» (cito il comunicato stampa allegato al disco).

Il secondo capitolo, Oro: Opus Alter, verrà invece dato alle stampe in settembre. Musicalmente, la prima parte che trattiamo in questa sede, ancora una volta per lo più strumentale, riparte da Eve, dilatandolo ulteriormente per quanto riguarda l’arsenale dei riff e l’effettistica, che, come si evince dall’opener Empireum“, apporta una marcata componente “cinematografica”, nel senso che il brano ha l’impronta di una mini-colonna sonora (in effetti la band sta preparando anche la versione video che accompagnerà integralmente l’audio delle due partizioni di Oro). Un incedere tribale fa sempre più spazio a un giro di chitarra granitico e ossessivo tipicamente drone/doom, punteggiato dalle vocals di Urlo, sorta di rantolo alieno e alienante.

Dal punto di vista lirico-tematico, invece, citando nuovamente le note allegate, «Come in tutti i precedenti lavori degli Ufomammut, i concetti che stanno alla base di Oro sono molteplici e preziosi, giocano tra la duplicità di significato di “oro”, prezioso metallo in italiano, e “oro” inteso come “io prego” in latino. Oro esplora il concetto di conoscenza e il suo potere, il magico flusso controllato dalla mente umana per acquisire il controllo di ogni singola particella del mondo che ci circonda. Oro è il processo alchemico che muta la paura umana in pura essenza: in metallo prezioso».

Tornando alla musica, la seconda traccia, “Aureum“, si dipana su un riff ancora più schiacciante, che estremizza la cifra stilistica sabbathiana e deflagra in tutta la sua potenza primordiale, anche grazie al supporto del feedback creato dal basso; i ritmi sono “melmosi”, poi il passo aumenta leggermente la cadenza, la batteria di Vita inizia a picchiare duro e, in mezzo a un ribollire di effetti, rumori e urla laceranti, siamo letteralmente trasportati in un’esperienza extrasensoriale quasi senza ritorno, con quel sinistro motivetto creato dal synth che ricorda la celebre nenia infantile di Profondo rosso… I due pezzi introduttivi di Opus Primum (25 minuti in totale) sono da abbinare ai due visual, rispettivamente qui e qui (su YouTube sono disponibili anche i filmati per le altre tracce), per un trip audio/video altamente destabilizzante per la sanità mentale dell’ascoltatore/spettatore.

Da qui in avanti i brani si fanno più brevi (ma pur sempre tra 7 e 9 minuti e rotti): la coppia “Infearnatural“-“Magickon” è un mastodonte sludge/noise/space/doom assolutamente devastante e psichedelico nel vero senso della parola, il cui significato letterale è “rivelatore della psiche”, mentre la conclusiva “Mindomine” (titolo vagamente pinkfloydiano) riprende tanto il misticismo degli Sleep quanto la cupa ferocia dei Sunn O))), con i riff di Poia via via sempre più saturi e fragorosi. Come per Eve e per gli altri album degli Ufomammut, siamo giunti al termine di una maratona uditiva che mette alle corde il nostro equilibrio psicofisico.

Un disco elitario, ossia non certo listener-friendly, che, espandendo la formula compositiva del trio piemontese senza stravolgerla, conferma ampiamente i nostri come i signori del “doom soprannaturale” (bella definizione estrapolata dalle note biografiche), suonato con assoluta autorità e con piena consapevolezza della propria forza e del proprio valore, ormai di lvello mondiale, tanto è vero che il tour in supporto del nuovo materiale toccherà diversi angoli del pianeta. E, a settembre, prepariamoci per il secondo atto di questa gigantesca pièce musical-visuale, che promette di culminare in un epilogo del tutto annichilente… Aiuto!

 

Costantino Andruzzi

 

TrackList

01. Empireum

02. Aureum

03. Infearnatural

04. Magickon

05. Mindomine

 

  • Anno: 2012
  • Etichetta: Volcano Records
  • Genere: Stoner/Doom Metal

 

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