Voto: 7
I Weakness In Their Structure nascono nel 2009 dalla volontà di tre amici: Alessandro, Emiliano e Gianluca. Uniti da una profonda amicizia e da una passione musicale comune, per diversi anni militano in diverse formazioni dell’Underground romano suonando in diverse bands. Da un paio d’anni hanno dato vita a questo progetto arruolando un nuovo membro, il Bassista Paco, lanciandosi con rinnovato vigore in questa nuova realtà musicale, i WITS.
Quattro sono i brani proposti all’interno di questo Ep (autoprodotto). Sin dalle prime battute di Makin’ Day si possono riconoscere delle sonorità di quel Grunge sporco e vissuto che prese vita negli anni ’90. Un riff che ricorda i migliori Alice In Chains di Man In The Box fa da base per un cantato ispirato durante la strofa. Si prosegue con diverse “scariche” elettriche e dissonanze che richiamano anche qualcosa dei Tool.
Sempre profumo di Grunge negli otto minuti di Nail Creeps. Un sound pesante, con tutti gli strumenti in evidenza. Buona la prova del Singer Alessandro Poli, che con il suo timbro mantiene alta l’attenzione. Spazio a una divagazione Noise a metà brano dove basso e chitarre producono un tappeto sonoro ricco di sfaccettature. Siamo di fronte alla sperimentazione, alla ricerca e ad un pizzico di psichedelia.
Suoni avvolgenti come Intro, che ricordano gli Staind, ci introducono nella terza song: Bad Drawn Man. Parti ritmiche particolari e contorte viaggiano senza sosta. Diversi richiami, oltre ai già citati Tool, anche di A Perfect Circle. Decisamente un brano particolare, non di facile assimilazione. Forse la voce è un pò penalizzata dal mix nelle parti tranquille e, nei vocalizzi più grintosi, un pizzico di gain non sarebbe guastato.
Un arpeggio oscuro della chitarra di Emiliano Rossi ci porta all’ultimo brano, Empty Shell. Credo che ci troviamo di fronte alla composizione più articolata di questo lavoro. Se la prima parte è malinconica ed ipnotica, la seconda metà è più sostenuta e con un ritmo più coinvolgente. Giusto un calo d’intensità alla fine, se devo trovare il pelo nell’uovo…
Che dire? Un buon lavoro, ricco di idee e di affiatamento da parte dei membri della Band. Le canzoni sono ben scritte e ben suonate: dalla sezione ritmica, alle chitarre fino al cantato. La produzione non è perfetta…un suono più curato avrebbe dato maggior risalto ed atmosfera (comunque già presente) di questo Ep. Nonostante siano solo quattro pezzi, il minutaggio è abbastanza elevato. Sarebbe curioso vedere se nel prossimo lavoro dei WITS, riusciranno a comporre materiale sempre interessante, ma con maggior passaggi ed alterazioni per non risultare troppo monotoni.
Da seguire, potremmo vederne delle belle.
Daniele Orlandi
TrackList
1. Makin’ Day
2. Nail Creeps
3. Bad Drawn Man
4. Empty Shell
- Anno: 2011
- Etichetta: Autoprodotto
- Genere: Progressive Rock
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